Guido da Verona
Guido da Verona, pseudonimo di Guido Verona (1881 – 1939), scrittore italiano.
Citazioni di Guido da Verona
[modifica]- Buona gente, perché siete venuti al mondo? Le vostre son case mediocri, ove regna l'abitudine... Il triste odore della cucina pesa nei grevi appartamenti... Per quanto pensiate, uomini, per quanto facciate calcoli assurdi e meravigliosi con la geometria dei vostri alfabeti, l'universo è una prigione dalla quale non riuscirete mai ad evadere. (da Sciogli la treccia, Maria Maddalena, Bemporad & Figlio, Firenze, 1920, p. 181)
I promessi sposi
[modifica]Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli (tali notizie noi ricaviamo da un Manoscritto del Milleseicento, nel quale è narrata la presente istoria) è un lago esclusivamente d'acqua dolce, a differenza del Mar Caspio o del Mar Morto, che son salati per pura combinazione. Il suddetto ramo, strada facendo, vien, quasi d'un tratto, a restringersi formando in luogo la città di Lecco, i cui abitanti diconsi Leccobardi; gente industriosa e di grande malizia, che, per potervi gettar sopra un ponte, costrinsero il lago a divenire un fiume.
Mimi Bluette fiore del mio giardino
[modifica]Perdette la sua verginità, la prima volta, una sera del mese d'Aprile, per uno di quei tanti casi accidentali che toccano alle vergini, le quali sono per natura destinate a non esserlo più.
Quel giorno aveva circa diciott'anni; era bella, fresca, e si voleva bene. Si voleva tanto bene, che non le bastò la forza per impedire ad un altro di volerle bene insieme con lei.
Quest'altro fu per avventura uno Studente in medicina, giovine magro e giallognolo, che portava occhiali. Portava inoltre una camicia quasi mai di bucato, con i polsini che sfilacciavano e lo sparato gonfio d'amido male insaldato.
Sciogli la treccia, Maria Maddalena
[modifica]Fino ad oggi, nella regale città di Maria Cristina, in questa gloriosa capitale del Nord, sul divino Atlantico, la cosa che più m'interessava era – lo confesso – l'imbecillissimo gioco del "trente et quarante".
Ma questa sera ho incontrato una donna, che i miei calmi occhi di navigatore forse non potranno dimenticare mai.
Eravamo seduti così presso, alla tavola del "trente et quarante", che un sottile velo di cipria, staccandosi dal suo braccio seminudo, impolverava leggermente la mia manica nera.
[dall'Oglio editore, Milano 1966]
Citazioni su Guido da Verona
[modifica]- Il più importante dei quali [scolari maggiori e minori di D'Annunzio] è Guido Da Verona contro la cui opera s'appuntano gli strali dei critici e degli scrittori falliti. A parte il cinismo e quella sete insaziata di esotismo e di cosmopolitismo che il Da Verona drammatizza nei suoi romanzi, è certo che qualità buone di scrittore – se non di artista – sono nel suo temperamento. (Francesco Piccolo)
- In quei tempi viveva anche un D'Annunzio dei poveri, Guido Da Verona, che a differenza del vate, non riscuoteva l'ammirazione di Starace. Anzi, il D'Annunzio dei poveri ebbe contro di sé tutto il fascismo, essendo uno scrittore agli antipodi dello stile predicato dal regime. In un'epoca militaresca, strapaesana e autarchica, Da Verona era un dandy cosmopolita, l'eroe in smoking, il nomade da grand hôtel internazionale che amava le comodità delle camere con bagno e bidet. (Antonio Spinosa)
Bibliografia
[modifica]- Guido da Verona, I promessi sposi, Milano, Unitas, 1930.
- Guido da Verona, Mimi Bluette fiore del mio giardino, Firenze, R. Bemporad, 1920.
Altri progetti
[modifica]- Wikipedia contiene una voce riguardante Guido da Verona
- Wikisource contiene una pagina dedicata a Guido da Verona