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Hans Jakob Christoffel von Grimmelshausen

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Grimmelshausen

Hans Jakob Christoph von Grimmelshausen (1621 – 1676), scrittore tedesco.

L'avventuroso Simplicissimus

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Ai nostri tempi (che taluni considerano l'ultima èra del mondo), domina, tra la gente di bassa estrazione, una mania per cui, quelli che ne sono affetti, quando hanno racimolato e rubacchiato quel tanto che basta a sentirsi risuonar qualche pillaro in saccoccia e a comprarsi un pazzo vestito all'ultima moda con nastri e fronzoli di seta, o son riusciti a mettersi un po' in vista grazie a qualche fortunata combinazione, vogliono passar per cavalieri e nobili di antichissimo lignaggio; ma spesso spesso, dopo diligenti ricerche, si trova solo che i loro ascendenti erano spazzacamini, braccianti, carrettieri e facchini, i loro cugini mulattieri, giocolieri, ciarlatani e saltimbanchi, i loro fratelli sbirri e carcerieri, le sorelle cucitrici, lavandaie, granataie o addirittura puttane, le madri ruffiane o magari streghe, insomma, tutta la sequela dei loro trentadue antenati era così sporca e maculata quanto può esserlo la corporazione dei frittellai di Praga; già questi nuovi nobili, il più delle volte, sono addirittura neri come se fossero nati e cresciuti nella Guinea.

Alla nostra partenza gli facemmo dono di una lente ustoria perché potesse accendere il fuoco per mezzo del sole: fu questa l'unica cosa che egli ci chiese; e sebbene non volesse accettare nulla, gli lasciammo anche un'ascia, un badile, una marra, due pezzi di tessuto di cotone del Bengala, una mezza dozzina di coltelli, un paio di forbici, due pentole di rame e una coppia di conigli per far prova se sull'isola si moltiplicassero. Dopo di che ci congedammo molto cordialmente. Io reputo quest'isola il luogo più sano del mondo perché i nostri malati entro cinque giorni riacquistarono tutti le forze e il tedesco stesso, per tutto il tempo in cui aveva vissuto là, non aveva mai avuto alcuna malattia.

Citazioni su Hans Jakob Christoffel von Grimmelshausen

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  • Egli sentì che il gusto del pubblico era traviato o sonnolento e che per ridestarlo occorreva da una parte riavvicinarlo alla tradizione della poesia popolare, dall'altra parlargli, con la sua lingua, delle sue sciagure, delle sue sofferenze; occorreva insomma liberarlo dalle fantasie e dalle Träumereien [fantasticherie] dei libri d'importazione straniera per ricondurlo in mezzo alla realtà della sua stessa vita, suscitare in lui nuova fede e mostrargli nuovi ideali. (Rodolfo Bottacchiari)

Bibliografia

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  • Hans J. Grimmelshausen, L'avventuroso Simplicissimus, traduzione di Ugo Dèttore e Bianca Ugo, Mondadori, 1992. ISBN 8804360372

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