Howard Zinn

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Howard Zinn nel 2009

Howard Zinn (1922 – 2010), storico statunitense.

Citazioni di Howard Zinn[modifica]

  • Giunsi a concludere che ogni guerra, anche quella che avevamo chiamato buona e giusta per sconfiggere il fascismo, corrompe tutti coloro che vi partecipano, avvelena la mente e l'anima della gente su entrambi i fronti. Compresi che la guerra mette in atto un processo per cui io e tutti gli altri eravamo diventati inconsapevoli assassini di innocenti. Perché all'inizio del conflitto decidi che la tua parte è quella giusta e che gli altri sono i cattivi e una volta presa questa decisione smetti di pensare e qualunque cosa tu faccia, anche la più terribile, diviene accettabile.[1]
  • Non si può restare fermi su un treno in movimento.[2]
  • Studiai anche le circostanze che avevano portato al bombardamento atomico sulle città giapponesi e conclusi, come altri studiosi, che le motivazioni ufficiali di quell'orrore erano false: quei bombardamenti non erano necessari perché i giapponesi stavano comunque per arrendersi. Quelle bombe erano il primo atto della guerra fredda fra Stati Uniti e Unione Sovietica, con centinaia di migliaia di ignari giapponesi utilizzati come cavie.[1]

Citazioni su Howard Zinn[modifica]

  • È un po' difficile tenere una conferenza in memoria di Howard Zinn a un incontro di Occupy. Implica necessariamente sentimenti contrastanti. In primo luogo il rimpianto che Howard non sia qui a partecipare e a dar forza, come solo lui sapeva fare, a qualcosa che sarebbe stato il sogno della sua vita. In secondo luogo, c'è l'eccitazione prodotta da un sogno che si sta realmente realizzando. Un sogno dal quale lui ha posto gran parte delle fondamenta. Essere qui con voi sarebbe stato per lui la realizzazione di un sogno. (Noam Chomsky)

Note[modifica]

  1. a b Da un discorso tenuto a Roma il 23 giugno 2005 nell'ambito di un evento organizzato da Emergency, citato in "A" Rivista anarchica, dicembre 2016 - gennaio 2017, num. 412, p. 73, traduzione di Santo Barezini.
  2. Citato in Arundhati Roy, L'illusione della pace, Internazionale, n. 571, 23 dicembre 2004, p. 35.

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