Isacco della Stella
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Isacco della Stella (1100 – 1169), filosofo inglese.
Citazioni di Isacco della Stella
[modifica]- Questo mondo visibile serve il signore, l'uomo, in due modi: alimentandolo insegnandogli. Questo buon servo che è il mondo, alimenta e insegna, a patto che l'uomo non sia un cattivo signore.[1]
- Sciocco e sfortunato è il cattivo signore i cui occhi possono vedere fino al termine della terra per vedere soltanto tenebre, obbligando il mondo a servire il suo stomaco e il suo corpo. Egli non sa il fine per cui fu creato il mondo. Crede che Dio abbia creato il mondo per un piccolo stomaco.[1]
Discorsi
[modifica]- Egli [Gesù] annullò ciò che era del diavolo, assunse ciò che era dell'uomo, donò ciò che era di Dio.
- Egli [Gesù] con la sua passione si è addossato i nostri mali e con la sua compassione si è caricato dei nostri dolori, amando coloro che ha portato e portando coloro che ha amato.
- Eredità del Signore in modo universale è la Chiesa, in modo speciale Maria, in modo particolare ogni anima fedele. Nel tabernacolo del grembo di Maria Cristo dimorò nove mesi, nel tabernacolo della fede della Chiesa sino alla fine del mondo, nella conoscenza e nell'amore dell'anima fedele per l'eternità.
- La condotta più accetta a Dio è quella che, pur varia nelle forme e nello stile, segue con grande sincerità l'amore di Dio e, per lui, l'amore del prossimo.
- Nulla può rimettere [del peccato] la Chiesa senza Cristo e Cristo non vuol rimettere nulla senza la Chiesa. Nulla può rimettere la Chiesa se non a chi è pentito, cioè a colui che Cristo ha toccato con la sua grazia; Cristo nulla vuol ritenere per perdonato a chi disprezza la Chiesa.
- Perché mai, o fratelli, siamo poco solleciti nel cercare le occasioni di salvezza vicendevole, e non ci prestiamo mutuo soccorso dove lo vediamo maggiormente necessario, portando fraternamente i pesi gli uni degli altri?.
[AAVV, Liturgia horarum iuxta ritum Romanum,Typis Polyglottis Vaticanis, ed. italiana, Roma, 1972]
I sermoni
[modifica]- È una miseria e una stoltezza dimenticare i propri peccati, una miseria ancora più grande ricordarli senza la penitenza del cuore, e una miseria grandissima compiacersi in essi nel ricordarli.
- Il sentimento interiore, come dice il poeta,lo riconosci da ciò che vedi all'esterno.
- Temo che oggi ci sia qualcuno che predica se stesso che, parlando di Gesù, brama farsi un nome; che, dicendo le cose di un altro cerca la propria gloria o il proprio guadagno; che, proiettandosi al di fuori di sé, semina se stesso nel vento.
[Isacco della Stella, "I sermoni. Dalla Settuagesima alla Pentecoste", Paoline, 2006]
Citazioni su Isacco della Stella
[modifica]- Isaac de Stella conosce certamente il senso e l'importanza dell'alimento e conosce l'allegria dei banchetti. Dio stesso si è dato a noi come pasto nei banchetti eucaristici, perché l'uomo potesse comunicare con Dio nei doni della terra e nei frutti del suo lavoro. Isaac conosce l'allegria del vino e della festa, ma vede in tutto ciò solamente un'immagine del godimento più elevato dell'amore, nel quale Dio ci dà il suo Spirito come un «torrente di delizie che inebria col fervore della carità». (Thomas Merton)
- L'amore per Isaac, è il vino divino che ci inebria e rende folli. Dio vuole che beviamo questo vino, ma noi abbiamo paura. Tuttavia egli moltiplica i suoi inviti. (Thomas Merton)
Note
[modifica]- ↑ a b Citato in Thomas Merton, Presentazione a "Canto all'amore" di Ernesto Cardenal, Cittadella Editrice, 1982
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