I 3 dell'Operazione Drago

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I 3 dell'Operazione Drago

Descrizione di questa immagine nella legenda seguente.

Guanti ad artigli del drago usati nel film da Bruce Lee

Titolo originale

Enter the Dragon

Lingua originale inglese
Paese Hong Kong, USA
Anno 1973
Genere arti marziali
Regia Robert Clouse
Sceneggiatura Michael Allin
Produttore Raymond Chow, Fred Weintraub, Paul Heller, Bruce Lee
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
John Saxon e Jim Kelly in una scena del film. Con Bruce Lee sono I 3 dell'Operazione Drago.

I 3 dell'Operazione Drago, film del 1973 con Bruce Lee, regia di Robert Clouse.

TaglineNessuno del servizio segreto avrebbe scommesso un dollaro sulla loro vita.

Frasi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • No, caro, è inutile! È come un dito puntato in alto verso lo spazio. E non ti concentrare sul dito o perderai tutta la celestialità della scena. Hai capito? (Lee) [all'allievo Lahn]
  • Non distogliere mai gli occhi dal tuo avversario, anche quando ti inchini. (Lee) [all'allievo Lahn]
  • Tu non sarai d'accordo su quello che sto per fare. È contrario a tutti i tuoi insegnamenti e alla nostra formazione spirituale. Scusa, devo andare. Ti prego di trovare il modo di perdonarmi. (Lee) [di fronte alla tomba della madre]
  • Il mio stile? Chiamalo l'arte di combattere senza combattere. (Lee) [rispondendo a Parsons]
  • Un topo d'albergo. (Williams) [notando Lee che è uscito senza permesso]
  • Signori, sembra che uno tra voi non fosse soddisfatto ieri sera del trattenimento offerto nel palazzo e abbia cercato un diversivo in altre parti dell'isola. Chi sia stato non ha importanza in questo preciso momento, ciò che è importante è che le mie guardie non hanno svolto il servizio in modo soddisfacente e quindi adesso dovranno subire il trattamento previsto in questi casi di negligenza. (Han)
  • Morirai, O'Hara, morirai![1] (Lee) [prima del combattimento con Oharra]
  • La slealtà di O'Hara è un'offesa per noi tutti. (Han)
  • Lei, Han, è un personaggio da romanzo a fumetti. (Williams)
  • Passiamo al padrone ora! (Williams) [dopo aver eliminato gli uomini di Han]
  • Sparta, Roma, i crociati del Medioevo, i samurai. Tutti idolatravano la forza, e perché? Perché è la forza che sostiene tutti gli altri valori umani. Niente può sopravvivere senza di essa. Chi può sapere quante eccezionali meraviglie sono scomparse dal mondo, non essendovi la forza necessaria per farle sopravvivere? (Han)
  • La forza di un uomo può essere misurata dai suoi appetiti, anzi, le dirò che la forza di un uomo fluisce dai suoi appetiti. (Roper) [ad Han]
  • Lei si è battuto con le mie guardie in modo meraviglioso, la sua abilità è straordinaria. E io ho deciso di chiederle di restare con noi. (Han) [dopo aver catturato Lee]
  • Hai oltraggiato la mia famiglia e hai profanato la nostra religione! (Lee) [mentre combatte contro Han]

Dialoghi[modifica]

  • Lee: Maestro.
    Abate: Vedo che la tua abilità è andata oltre il livello fisico e finalmente hai raggiunto il piano spirituale. Ho alcune domande: qual è la tecnica più alta a cui aspiri?
    Lee: Quella di non avere tecnica.
    Abate: Molto bene. A cosa pensi quando affronti un avversario?
    Lee: Non c'è nessun avversario.
    Abate: Com'è possibile?
    Lee: Perché la parola "io" non esiste.
    Abate: Sì, continua.
    Lee: Un combattimento perfetto non è altro che un gioco ma preso sul serio. L'artista marziale non è mai teso ma è pronto, non pensa ma neppure sogna. È pronto a tutto. Se l'avversario si apre io mi chiudo e se lui si chiude io mi apro. E al momento opportuno non colpisco, il colpo si esegue da sé.
    Abate: Ricorda, il nemico ha soltanto immagini e illusioni dietro i cui nasconde i suoi veri motivi. Distruggi l'immagine e spezzerai il nemico. Il colpo che si esegue da sé è un'arma molto potente, di cui abusa colui che infrange i voti dell'arte marziale. Ricordati, il codice Shaolin è stato preservato per secoli e con esso l'onore della nostra confraternita. Dimmi ora il 13° comandamento di Shaolin.
    Lee: L'artista marziale deve sempre assumersi la responsabilità delle conseguenze delle proprie azioni.
    Abate: Mi vergogno di dirlo ma tra tutti i discepoli che ho avuto in vita mia ce n'è uno che ha fatto uso del sapere della forza per i suoi bassi scopi, pervertendo tutto ciò che per noi è sacro. Il suo nome è Han. Disprezzando ciò in cui crediamo, egli ha infamato il nostro tempio e ora il tuo compito è di recuperare l'onore perduto.
    Lee: Sì, capisco.
    Abate: C'è un uomo qui, da cui devi recarti.

Note[modifica]

  1. Seguendo in maniera più precisa i dialoghi originali, nel documentario Io sono Bruce Lee la scena è stata ridoppiata con il personaggio di Lee che dice: Le tavole non combattono

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