Il bagno turco

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Hamam

Immagine Yeni cami.jpg.
Titolo originale

Hamam

Lingua originale turco e italiano
Paese Italia
Anno 1996
Genere drammatico
Regia Ferzan Özpetek
Soggetto Ferzan Özpetek
Sceneggiatura Ferzan Özpetek, Stefano Tummolini
Produttore Marco Risi
Interpreti e personaggi

Il bagno turco (Hamam), film italiano del 1996 con Alessandro Gassmann e Francesca D'Aloja, regia di Ferzan Özpetek.

Frasi[modifica]

  • Francesco, in Istanbul avevano tanto Hamam che era grande successo, adesso è finita la moda degli Hamam, hai capito? Guarda questo cartello: è un bagno turco di un sultano degli specchi. (Zozo)
  • Istanbul è quello che cercavo. Sono arrivata da una settimana e già mi ruba il fiato, il sonno. Quanto tempo sprecato prima di raggiungerla. Ho la sensazione che mi stesse aspettando, silenziosa, mentre correvo dietro a una vita tanto faticosa quanto inutile. Qui le cose scorrono più lente e morbide. Questo vento leggero scioglie tutti i pensieri e fa vibrare il corpo. Adesso finalmente sento di poter ricominciare. [lettera] (zia Anita)
  • I tempi andati sono sempre i migliori. Se devo ripensare alla mia vita, la vedo come una lunghissima vacanza, sto lì delle ore a guardarla come un cretino. (Oscar)
  • Così mi ha insegnato Hamam, l'amore per tutte le cose, tradizione. Mi ha insegnato come si lava, come si fa massaggio e dare sollievo alla carne per arrivare a dare sollievo allo spirito. (Mehmet)
  • Gli Hamam sono strani luoghi dove il vapore rilassa i costumi insieme ai corpi. (zia Anita)
  • Ci sono dei giorni, verso l'inizio di ottobre, in cui Istanbul improvvisamente diventa grigia. L'estate sembra finire di colpo e ogni anno me ne stupisco. Forse perché da quando sono venuta qui, mi sono sempre sentita in vacanza. E quando viene l'autunno, così senza preavviso, ripenso all'Italia e mi assale la malinconia. (zia Anita)
  • Vorrei che crescesse come suo padre: forte, coraggioso, consapevole. Tenesse lo sguardo limpido per riconoscere i desideri e le braccia forti per realizzarli. Vorrei che fosse un uomo libero, un uomo felice, perché si può essere felici in questa vita, Giuliana. Si deve. [lettera] (zia Anita)
  • Qualche volta al tramonto mi prende la malinconia. Ma poi all'improvviso arriva questo vento fresco e se la porta lontano. È un vento strano che non ho mai sentito da nessun'altra parte. Un vento leggero e mi vuole bene. (Marta)

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