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Isaak Ėmmanuilovič Babel'

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Isaac Babel'

Isaak Ėmmanuilovič Babel' (1894 – 1940), giornalista e scrittore russo.

Citazioni di Isaac Babel'

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  • Con Gor´kij voglio dire che sulla nostra bandiera devono essere scritte le parole di Sobolev secondo cui il partito e il governo ci hanno dato tutto e ci hanno tolto un solo diritto: quello di scrivere male.
    Compagni, non nascondiamocelo: era un diritto importantissimo, e ci è stato tolto non poco [...]. Era un privilegio di cui noi ci servivamo largamente.[1]
  • In lotta con me stesso, passo tutta la vita.[2]
  • Non c'è ferro che possa trafiggere il cuore con più forza di un punto messo al posto giusto.[3]

L'armata a cavallo

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Il comdiv[4] n. 6 ha riferito che Novograd-Volynsk è stata presa oggi all'alba. Lo stato maggiore è uscito da Krapivno ed il nostro convoglio, fragorosa retroguardia, s'è disteso sulla massicciata, sull'inalterabile massicciata che va da Brest a Varsavia e che fu costruita da Nicola I sull'ossa dei contadini.
[Isaak Babel', L'armata a cavallo, traduzione di Renato Poggioli, Einaudi, 2009. ISBN 9788806197278]

Citazioni

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  • Il comandante della sesta divisione ha riferito che la città di Novograd-Volynsk è caduta oggi all'alba. Lo stato maggiore è uscito da Krapivno, e il nostro convoglio, chiassosa retroguardia, si è allungato sullo stradone, sull'indimenticabile stradone che da Brest conduce a Varsavia e che Nicola I ha costruito sulle ossa dei contadini (dal racconto Il guado dello Zbruč)
  • O, sciocco curato, che avevi appeso ai chiodi del Salvatore i reggiseni delle tue parrocchiane! Dietro le porte dell'iconostasi trovammo una valigia di monete d'oro, una borsetta di marocchino piena di banconote e astucci di gioiellieri parigini con anelli tempestati di smeraldi.
    Più tardi contammo il denaro nella stanza del commissario politico. Colonnine d'oro, tappeti di banconote, il vento impetuoso che soffiava sulla fiamma della candela, la follia corvina negli occhi di donna Elisa, la risata fragorosa di Romualdo e l'interminabile mugghiare della campane, sciolte da pan Robacki, il campanaro forsennato.
    "Via, – dissi tra me, – via da queste madonne ammiccanti, deluse dai soldati". (dal racconto La chiesa di Novograd)
  • Per la città vagava una luna senza dimora. Io andavo con lei cullando in cuor mio sogni impossibili e canzoni strampalate. (dal racconto Pan Apolek)
  • Io piango per le api. Le api vengono sterminate dagli eserciti in guerra. In Volinia non ci sono più api.
    Noi abbiamo profanato bellissimi alveari, li abbiamo avvelenati con lo zolfo e distrutti con la polvere. Gli stracci fumanti hanno ammorbato le sacre repubbliche delle api. Morendo, le api volavano lente, e ronzavano che si sentivano appena. In mancanza di pane di siamo procurati il miele usando le sciabole. In Volinia non ci sono più api. (dal racconto La strada per Brody)

Incipit di Racconti di Odessa

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Quando il rito nuziale fu terminato, il rabbino sedette a riposarsi in poltrona. Poi uscì dalla stanza e guardò i tavoli, in lunga fila, che facevano il giro del cortile e traboccavano addirittura fuori dal portone, in Via dell'Ospedale.
[citato in Fruttero & Lucentini, Íncipit, Mondadori, 1993]

Note

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  1. Dall'intervento al primo Congresso degli scrittori sovietici, Mosca, 1934; citato in Vittorio Strada, prefazione a Isaak Babel', L'Armata a cavallo, Einaudi, Torino, 2015. ISBN 9788858420799
  2. Babel' scrisse questa frase sul retro di una fotografia che lo ritraeva; citato in Enzo Biagi, Russia, Rizzoli, Milano, 1977, p. 180.
  3. Da Guy de Maupassant; citato in Raymond Carver, Voi non sapete che cos'è l'amore. Saggi, poesie, racconti, traduzione di Riccardo Duranti e Francesco Durante, minimum fax, Roma, 2017. ISBN 9788875218058
  4. Comandante di divisione.

Bibliografia

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  • Isaak Babel', L'armata a cavallo con il Diario dell'autore, 1920, traduzione di Costantino Di Paola, Marsilio, 2002.
  • Isaak Babel', L'armata a cavallo, traduzione di Renato Poggioli, Einaudi, 2009. ISBN 9788806197278

Altri progetti

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Opere

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