Jânio Quadros

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Quadros nel 1961

Jânio da Silva Quadros (1917 – 1992), avvocato e politico brasiliano.

Citazioni di Jânio Quadros[modifica]

  • [Sulla sua politica] Assoluta indipendenza anti-imperialista e anti-colonialista; ferma opposizione a qualsiasi dittatura, sia europea che latino-americana; inizio di rapporti commerciali con la Cina. I capitali stranieri saranno sempre i benvenuti, ma con maggiori controlli e minori disponibilità dei redditi.[1]
  • Ho consacrato tutta la vita alla lotta contro la corruzione e tutti sano che sono un uomo che non si compra. Non ho mai fatto transazioni con il mio onore di uomo pubblico ed è per questo che i miei nemici vogliono colpirmi nella mia morale privata. Non potendo attaccarmi come politico attentano al padre e allo sposo.[2]
  • Talvolta guardo dentro di me per domandarmi se mette il conto di essere onesto su questa terra. Poi riconosco solo che ho bisogno di essere attivo, intensamente, di dedicarmi a cause grandi, la cui grandezza non mi riesca neppure di misurare, ma che sia tale da sopraffarmi. Se invece resto inoperoso, allora mi cresce dentro una melanconia che mi può anche far piangere.[2]
  • Ho cercato di compiere il mio dovere senza rancore per nessuno. Ho lavorato giorno e notte nel tentativo di condurre il paese verso la libertà politica ed economica, ma i miei sforzi si sono infranti contro la corruzione, le menzogne e la codardia di taluni gruppi e individui, parte dei quali stranieri. Sono stato schiacciato dalle forze della reazione che operavano contro di me. Rassegno quindi le dimissioni perché temo di non essere in grado di mantenere la pubblica tranquillità. Torno a fare il professore e l'avvocato. [...] A differenza di altri, a me non manca il coraggio di dimettermi. (messaggio radiofonico, 25 agosto 1961)[3]
  • Al punto in cui sono le cose, non saprei come esercitare il mio mandato. Dal momento che chi ha perduto non ha dimostrato il coraggio di dimettersi, deve dimostrarlo chi ha vinto. Io non voglio esercitare la presidenza con la sua autorità diminuita davanti al mondo, né voglio rimanere in un governo in cui sono in discussione la fiducia, il rispetto, la dignità indispensabili al capo dell'esecutivo. Non sono nato Presidente della Repubblica, ma sono nato con la mia coscienza. È questa che devo rispettare. Essa mi dice che il modo migliore che abbia ora di servire il popolo e il paese è quello delle dimissioni. (discorso dopo la consegna dei poteri al presidente della Camera, 25 agosto 1961)[3]
  • Non sono legato ad alcun partito. Voglio imporre a São Paulo una rigorosa moralità amministrativa e difendere l'iniziativa privata.[4]
  • Le economie devono cominciare nella propria casa.[5]
  • Bisogna applicare misure energiche per ripulire il paese. Mi è del tutto indifferente essere approvato o criticato. Ciò che voglio, è servire il Brasile, e servirlo bene.[6]
  • Il Brasile accetterà aiuti economici solo se seri e onesti. Non siamo dei miserabili accattoni.[7]
  • Il Brasile è contrario a ogni forma d'intervento, di qualunque natura sia, negli affari interni delle altre nazioni.[7]
  • Se non facciamo riforme rivoluzionarie, sorgerà un nuovo Castro, in qualche sierra sconosciuta.[8]

Citazioni su Jânio Quadros[modifica]

Marcel Niedergang[modifica]

  • Janio permane un enigma. Provoca un entusiasmo senza riserve o un odio tenace. Lo si è classificato «a sinistra», «a destra» e «al centro». Si è detto: «È un camaleonte politico».
  • L'uomo è certamente sconcertante, a cominciare dall'aspetto fisico. Un giornalista americano ha detto con caustica ironia: «Rassomiglia a Marx, ma non a Karl, a Harpo». In realtà, Janio non si preoccupava affatto di piacere. [...] Aveva un volto magro, ossuto, percorso da tic nervosi, capelli lunghi sempre spettinati e baffi di traverso. Per molto tempo si preoccupò assai poco del proprio abbigliamento. Agli inizi della sua ascesa politica, quello che arringava ascoltatori soggiogati era un Janio che somigliava più a un asceta sfinito che a un candidato sicuro di sè.
  • Nulla riflette meglio del seguente aneddoto lo stile nuovo che Quadros volle imporre a Brasilia: una vecchia volpe della politica che aveva sostenuto la campagna di Quadros e aspettava con impazienza sempre maggiore di vedersi affidare un posto importante, chiese al presidente: «Ma insomma, dov'è il mio posto nel vostro gruppo?» E Quadros rispose con un sorriso soave: «Ma qui, nel mio cuore».

Note[modifica]

  1. Citato in La vittoria di Quadros, l'incorruttibile è per il Brasile una pacifica rivoluzione, La Stampa, 6 dicembre 1960
  2. a b Citato in L'enigmatico Quadros: un duro combattente che incanta le masse, ma conosce la malinconia, La Stampa, 5 febbraio 1961
  3. a b Citato in Rifugiato in un aeroporto militare, La Stampa, 26 agosto 1961
  4. Citato in M. Niedergang, Le 20 americhe latine, traduzione di Roberto Ortolani, Garzanti, Milano, 1964, p. 75.
  5. Citato in M. Niedergang, Le 20 americhe latine, traduzione di Roberto Ortolani, Garzanti, Milano, 1964, p. 78.
  6. Citato in M. Niedergang, Le 20 americhe latine, traduzione di Roberto Ortolani, Garzanti, Milano, 1964, p. 79.
  7. a b Citato in M. Niedergang, Le 20 americhe latine, traduzione di Roberto Ortolani, Garzanti, Milano, 1964, p. 80.
  8. Citato in M. Niedergang, Le 20 americhe latine, traduzione di Roberto Ortolani, Garzanti, Milano, 1964, p. 82.

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