James Barlow

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James Barlow (1921 – 1973), scrittore britannico.

Torno presto[modifica]

Incipit[modifica]

L'uomo e la donna camminano a passo lento e incerto. La stanchezza appesantisce i movimenti della donna; l'uomo, con gentile premura, regola i suoi passi su quelli di lei. È magro e nervoso, più alto della compagna, con un volto bonario, ossuto e, nonostante l'età, con una corporatura d'atleta. Indossa la nera uniforme del conducente d'autobus, senza berretto, perché il suo turno di lavoro è finito. Due losanghe nere, cucite sulle maniche, segnano il lutto. Ancora più severo è il lutto della donna; tutto: guanti, scarpe, calze, borsetta, in nero o in grigio. In apparenza più vecchia dell'uomo, non avrebbe bisogno d'indossare abiti scuri, tanto evidente è il suo dolore.

Citazioni[modifica]

  • Se si crede negli esseri umani, si crede in Dio: è il primo passo e il più difficile. (p. 67)
  • Oh, mio Dio, non adirarti con me, perché lo amo. Amo anche Te... (p. 98)
  • Sono un essere umano, ma non mi piacciono i miei simili anche se mi servo di loro per i miei piaceri. La gente è odiosa. (p. 121)
  • In qualche luogo, dicono gli sciocchi, c'è un Dio meraviglioso che ha fatto l'uomo a sua somiglianza. Eppure l'uomo non è meraviglioso. (p. 121-122)
  • La letteratura di tutto il mondo non si interessa molto del matrimonio: che cosa si potrebbe desiderare d'altro se non un amore senza regole, non rovinato da affitti, vecchiaia, bambini, conti del gas? (p. 122)
  • Nessuno sa dire con certezza, in termini politici e sociali, perché viviamo. Lo sa il cielo come s'affannino a scoprirlo: l'aria e la carta stampata abbondano di rimedi e consigli. Tutti senza risultato. Tutto è dovuto, in sostanza, alle condizioni di nascita, alle proprie inclinazioni e alle circostanze in cui ci troviamo. (p. 124)
  • L'amore è una lotta basata sulle parole e sul tempo, e io avevo il vantaggio dell'esperienza. Ella aveva dalla sua la bellezza, ma io non ne ero intimidito come gli altri uomini. Non la desideravo per sempre, così non mi trovavo nella necessità di pregarla e supplicarla. Se si fosse reso indispensabile, avrei giocato la carta del matrimonio, ma volevo evitarla, se possibile. (p. 126)

Bibliografia[modifica]

  • James Barlow, Torno presto (The protagonists), traduzione di Maria Altieri, I Libri del Pavone, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1962.

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