Jean-Marc Bosman
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Jean-Marc Bosman (1964 – vivente), ex calciatore belga.
Citazioni di Jean-Marc Bosman
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Citato in Simona Marchetti, gazzetta.it, 21 marzo 2011.
[Sulla sentenza Bosman]
- È stata molto, molto dura perché ho vinto davanti alla corte ma io sono l'unico ad aver pagato, pagato e pagato. La gente pensa che io abbia messo da parte una fortuna, ma la mia presunta fortuna non arriverebbe a pagare nemmeno un giorno dello stipendio di Wayne Rooney. I soldi presi dalla FifPro [200mila sterline, ndr] e il risarcimento stabilito dalla corte [si parla di un milione di sterline, ndr] sono stati inghiottiti dagli avvocati e dalle spese processuali, mentre l'idea della partita-celebrazione che ci sarebbe dovuta essere è fallita e mi sono accontentato di un match contro il Lille davanti ad appena 2mila persone.
- La pressione attorno al mio caso è stata enorme. La Comunità Europea non voleva accusare il sistema, il mio avvocato sapeva che mi avrebbero fatto sputare sangue e mi disse che potevo fermarmi quando volevo, ma era una faccenda importante e sono andato avanti. In genere, quando vinci in tribunale ti senti libero, ma la stampa belga mi si è scatenata contro: sono finito in depressione e ho cominciato a bere sempre di più. Alla fine, stavo sempre in casa e bevevo di tutto, birra o vino.
- La mia vittoria nel processo Bosman è stata enorme, ma la vittoria più grande è stata quella contro l'alcool. Dovrei essere il giocatore più famoso del Belgio, ho il mio posto nella storia e ho combattuto a lungo per conquistarlo, ma nessuno mi conosce. Non voglio aver fatto tutto questo per niente. Sono felice che ora i miei colleghi guadagnino un sacco di soldi, non sono geloso di questo e ho dato la mia carriera affinchè non fossero più trattati come degli schiavi. Voglio solo che il merito mi sia riconosciuto e che la gente sappia che come esiste una legge Bosman esiste anche un ragazzo che per quella legge ha dato tutto e che per questo è diventato un alcolizzato.
Citato in Massimo Arcidiacono, corriere.it, 19 dicembre 2020.
[Sulla sentenza Bosman]
- Per me sono stati 25 anni di battute d'arresto, per i calciatori sono diventati 25 anni di felicità.
- Non ho finito la scuola. Mio padre sgobbava duro, trascinava sacchi di carbone e in seguito divenne tassista. Non aveva tempo per occuparsi di me. Mia madre era slovena, a 12 anni era stata in un campo di prigionia con gran parte della famiglia, a malapena sapeva leggere e scrivere.
- [...] non provo gratitudine per gli altri calciatori. Potrebbero fare qualcosa, però pensano solo a se stessi, mentre grazie a me sono diventati ricchissimi. Credo che neppure mi conoscano. Una volta sono stato ad Amsterdam, ho incontrato Dries Mertens. Non sapeva neppure cos'ero stato per il calcio.
- Tutti conoscono la sentenza Bosman, nessuno conosce me. Sono un uomo senza volto.
Voci correlate
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