Jean Baptiste Le Rond d'Alembert

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Jean Baptiste Le Rond d'Alembert

Jean Baptiste Le Rond d'Alembert (1717 – 1783), fisico, matematico, astronomo e filosofo francese.

Citazioni di Jean Baptiste Le Rond d'Alembert[modifica]

  • Dai principi delle scienze profane sino ai fondamenti delle rivelazione, dalla metafisica sino alle materie di gusto, dalla musica sino alla morale, dalle dispute scolastiche dei teologi sino agli oggetti del commercio, dai diritti dei principi sino a quello dei popoli, dalle legge naturale sino alle leggi arbitrarie delle nazioni, in una parola dalle questioni che ci toccano di più a quelle che ci interessano di meno, tutto è stato discusso e analizzato o almeno agitato. Una nuova luce su alcuni oggetti, una nuova oscurità su molti altri, sono stati il frutto o la conseguenza di questa effervescenza generale degli spiriti...[1]
  • Esistono soltanto due tipi di conoscenza certa: la consapevolezza della nostra esistenza e le verità della matematica.[2]
  • L'algebra dà spesso più di ciò che le si chiede.[3]
  • L'opera che iniziamo [...] ha due scopi: in quanto enciclopedia, deve esporre quanto più è possibile l'ordine e la connessione delle conoscenze umane; in quanto Dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri, deve spiegare i principi generali su cui si fonda ogni scienza e arte, liberale o meccanica, e i più notevoli particolari che ne costituiscono il corpo e l'essenza.[4]
  • Niente è più indiscutibile dell'esistenza dei nostri sensi.[5]
Rien n'est plus incontestable que l'existence de nos sensations.
  • Ogni musica che non dipinge nulla è un rumore.[6]
Toute musique qui ne peint rien n'est que du bruit.
  • [Federico il Grande è] sempre in guerra, d'estate contro gli austriaci, d'inverno contro i matematici.[7]

Incipit di Discorso preliminare dell'«Encyclopédie»[modifica]

L'Enciclopedia che presentiamo al pubblico è, come dice il frontespizio, l'opera di una società di letterati: dei quali, se non fossimo del numero, crederemmo di poter assicurare che sono tutti noti o degni di esserlo.[8]

Note[modifica]

  1. Dalle Oeuvres, ed. Condorcet, p. 218.
  2. Citato in AA.VV., Il libro della matematica, traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2020, p. 208. ISBN 9788858025857
  3. Citato in AA.VV., Il libro della matematica, traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2020, p. 204. ISBN 9788858025857
  4. Citato in D'Alembert – Diderot (a cura di P. Casini), La filosofia dell'Encyclopédie, Bari, 1966, p. 44.
  5. Da Encyclopédie ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers, 1re éd., Jean le Rond D'Alembert, éd. Denis Diderot et Jean le Rond D'Alembert, 1751, vol. Tome 1, Discours préliminaire des éditeurs, p. ii.
  6. Dal Discorso preliminare dell'«Encyclopédie».
  7. Citato in AA.VV., Il libro della matematica, traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2020, p. 191. ISBN 9788858025857
  8. Citato in Fruttero & Lucentini, Íncipit, Mondadori, 1993.

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