John Betjeman

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Statua di John Betjeman

Sir John Betjeman (1906 – 1984), scrittore e poeta inglese.

Citazioni di John Betjeman[modifica]

  • Tagliate quel legname! Campane, troppe e troppo forti a diffondere per l'aria ventosa la loro musica attraverso i rami spogli da campanili d'un bianco lunare, hanno accompagnato coi loro vespri i secoli al loro termine. (da Visione del pianificatore)[1]
  • Io ho una visione del Futuro, camerata, gli appartamenti degli operai in campi di soia torreggiano come matite d'argento, ventine su ventine; e Milioni ondeggianti ascoltano il Messaggio venire da microfoni in bettole per le masse: Non c'è Ragione! Non c'è Torto! Tutto è perfetto, per sempre. (da Visione del pianificatore)[1]
  • Venite, amiche bombe, e riducete a minuzzoli queste sgargianti bettole dall'aria condizionata, frutta in scatola, carne in scatola, respiro in scatola. Fate un macello di questo macello che chiamate città — case a rate con novantasette sterline d'anticipo, e una volta la settimana mezza corona per vent'anni... Ma risparmiate i giovani impiegati che aumentano i guadagni dei fetenti profittatori, perché non è colpa loro se son dissennati: hanno assaggiato l'inferno. Non è colpa loro se non san distinguere il canto degli uccelli dalla radio, non è colpa loro se non san parlare che di sport e di tipi d'automobili, in vari bar dal falso stile Tudor, e non s'arrischiano a guardare in alto per vedere le stelle, ma ruttano invece. In case con servizi meccanizzati le loro mogli s'arricciano accuratamente capelli ossigenati, e li asciugano in aria sintetica e si dipingono le unghie. Venite, amiche bombe, e cadete su Slough per renderla pronta all'aratro. Ora nascono i cavoli; la terra esala.[1]

Note[modifica]

  1. a b c citato in Mario Praz, Cronache letterarie anglosassoni, vol. III, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 1966

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