John Holloway (sociologo)
John Holloway (1947 – vivente), sociologo e filosofo irlandese.
Cambiare il mondo senza prendere il potere
[modifica]In principio è il grido. Noi gridiamo.
Quando scriviamo o quando leggiamo, è facile dimenticare che all'inizio non c'è il verbo ma il grido. Di fronte alla mutilazione di vite umane provocata dal capitalismo, un grido di tristezza, un grido di orrore, un grido di rabbia, un grido di rifiuto: NO!
Il punto di partenza della riflessione teorica è l'opposizione, la negatività, la lotta. Il pensiero nasce dalla rabbia non dalla calma della ragione; non nasce dall'atto di sedersi, ragionare e riflettere sui misteri della esistenza, atto che costituisce l'immagine convenzionale del "pensatore".
Citazioni
[modifica]- Non si può cambiare il mondo attraverso lo Stato. Tanto la riflessione teorica così come un secolo di cattive esperienze ce lo dicono. "Ti avevamo avvertito!", affermano quelli soddisfatti, "Ti avevamo già avvertito. Ti avevamo detto che era assurdo. Ti avevamo detto che non potevi andare contro la natura umana. Abbandona il sogno! Abbandonalo!".
E milioni di persone nel mondo hanno abbandonato il sogno di una società radicalmente differente. Non c'è dubbio che la caduta dell'Unione Sovietica e l'insuccesso dei movimenti di liberazione nazionale in ogni parte del mondo abbiano deluso milioni di persone. L'idea di rivoluzione era tanto fortemente identificata con l'impadronirsi del controllo dello Stato, che l'insuccesso di quei tentativi di cambiare il mondo prendendo il potere ha condotto molte persone alla conclusione che la rivoluzione è impossibile. (p. 31) - L'unico modo in cui si può immaginare oggi la rivoluzione è come la dissoluzione del potere, non come la sua conquista. La caduta dell'Unione Sovietica non ha significato solo la disillusione di milioni di persone: ha significato anche una liberazione del pensiero rivoluzionario, la liberazione dall'identificazione tra rivoluzione e conquista del potere. (p. 33)
- Non lottiamo come classe lavoratrice, lottiamo contro l'essere classe lavoratrice; contro l'essere classificati. La nostra lotta non è quella del lavoro alienato: è la lotta contro il lavoro alienato. (p. 197)
Questo è un libro che non ha un finale. È una definizione che nega se stessa nello stesso respiro. È una domanda, un invito a discutere.
Questo è un libro che non ha un lieto fine. Niente, in questo libro, ha cambiato gli orrori della società in cui viviamo. Quanti bambini sono morti senza motivo da quando ho cominciato a scriverlo? Quanti sono morti da quando avete cominciato a leggerlo? Se il libro ha fatto qualcosa per attutire о indebolire il grido о per concettualizzarlo fuori dell’esistenza, ha fallito. L'obiettivo è stato rafforzarlo, renderlo più stridente. Il grido continua.
Citazioni su Cambiare il mondo senza prendere il potere
[modifica]- Rinunciare al potere per concentrarsi sulla critica dell'esistente, evitando le distrazioni e i compromessi che la prospettiva della conquista del potere inevitablmente comporta. [...] La nuova verità proclamata da Holloway è la verità propria delle religioni. All'indomani della disfatta della rivoluzione nazionale ebraica, schiacciata dall'imperialismo romano, Gesù proclamava: «Il mio regno non è di questo mondo». L'auto-dissoluzione del marxismo occidentale si configura qui come l'abbandono del terreno della politica e l'approdo alla religione. (Domenico Losurdo)
Bibliografia
[modifica]- John Holloway, Cambiare il mondo senza prendere il potere: il significato della rivoluzione oggi, traduzione di Vittorio Sergi, a cura di Marco Calabria e Raul Mordenti, Intra Moenia, 2002.
Altri progetti
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