Kamin Mohammadi

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Kamin Mohammadi (1970 – vivente), scrittrice e giornalista iraniana.

Citazioni di Kamin Mohammadi[modifica]

  • La maggior parte dei curdi, anche quelli che non condividono alcun fervore nazionalistico, sono a tal punto imbevuti della loro cultura, della loro lingua e del loro ambiente che non riescono a fare a meno di portare con sé le montagne della loro terra, ovunque vadano. Senza alcuna esplicita menzione del Kurdistan, i miei amici curdi e le loro famiglie – persino quelli che vivono altrove da oltre cinquant'anni – paiono sospirare torrenti impetuosi e il piacere di stare sdraiati al sole sotto un noce, in mezzo a campi dorati.[1]
  • Secondo la leggenda il re Salomone bandì dal suo regno cinquecento jinn malvagi: la sua collera li scagliò nel territorio accidentato dei monti Zagros, una terra così remota che il potente sovrano si dimenticò completamente delle loro sorti. Gli astuti jinn, ritrovandosi soli in mezzo alle montagne, volarono in Europa, e qui scelsero cinquecento bellissime vergini, dalla carnagione pallida come alabastro e i capelli color del lino. Le portarono nella nuova patria, e la loro unione diede origine ai curdi, popolo famoso per la propria ferocia, gli occhi chiari e l'ospitalità; una stirpe di danzatori, amanti e guerrieri, forti e ostinati come le loro amatissime montagne.
    Leggende e miti continuano a vivere sui pendii delle vette frastagliate di questa terra; i curdi vestono le loro origini mitiche come comodi cappotti, da indossare prontamente se richiesti dal volubile clima politico.[2]

Note[modifica]

  1. Da Mille farfalle nel sole, traduzione di Sara Puggioni, Edizioni Piemme, Milano, 2013, p. 11.
  2. Da Mille farfalle nel sole, pp. 18-19.

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