Kent Haruf

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Alan Kent Haruf (1943 – 2014), scrittore statunitense.

Incipit di alcune opere[modifica]

Benedizione[modifica]

Appena gli esiti dell'esame furono pronti, l'infermiere li chiamò nell'ambulatorio, e quando il medico entrò nella stanza diede loro un'occhiata e li invitò a sedersi. Capirono come stavano le cose guardandolo in faccia.[1]

Crepuscolo[modifica]

Tornarono dalla scuderia nella luce obliqua del primo mattino. I fratelli McPheron, Harold e Raymond. Vecchi che si avvicinano a una vecchia casa alla fine dell'estate. Attraversarono il vialetto sterrato, superarono il furgone e l'automobile parcheggiata accanto alla recinzione in rete metallica e varcarono il cancello uno dopo l'altro. Sfregarono la suola degli stivali contro la lama di una sega piantata nel terreno, chiazzato di letame e compatto e lucido tutt'intorno per anni e anni di calpestio, e salirono gli scalini in legno fino alla zanzariera della veranda, poi entrarono in cucina, dove la diciannovenne Victoria Roubideaux, seduta al tavolo in pino, stava dando il porridge alla figlioletta.

Note[modifica]

  1. Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, Incipit, Skira, 2018. ISBN 9788857238937

Bibliografia[modifica]

  • Kent Haruf, Crepuscolo, traduzione di Fabio Cremonesi, NNEditore, 2016. ISBN 9788899253295

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