L'altra domenica

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L'altra domenica, trasmissione televisiva italiana della Rai.

Citazioni su L'altra domenica[modifica]

Aldo Grasso[modifica]

  • Così, L'altra domenica diventa il gesto più radicale del «decentramento Rai», tanto invocato dai paragrafi della riforma. Arbore comincia a crearsi uno spazio tutto suo, fuori dalla routine e dall'avvilimento. Sul modello radiofonico del disc-jockey costruisce un nuovo ruolo che si potrebbe definire del media-jockey, e che consiste nel far convivere e trasformare in spettacolo, con garbate miscele e fulminanti spunti, i media più diversi: i filmati, i dischi, la diretta, i fumetti, il telefono, i sottofondi musicali.
  • L'altra domenica riesce a creare un clima stralunato e fantastico, tipico dell'improvvisazione a lungo studiata, affondando le radici nella grandiosa esperienza radiofonica di Alto gradimento; ma la banda dei personaggi sgangherati, lo spettacolo e la risata che nascono da un'idea che, fulminea, attraversa gli occhi del conduttore e si propaga dallo schermo alla ricerca della complicità dello spettatore, sono una novità per la TV.
  • La più mitica e sorprendente delle trasmissioni di culto, va subito segnalata per aver anche inaugurato l'era dell'interazione elettronica. Per la prima volta infatti il pubblico può entrare in diretta comunicazione con la televisione. Basta fare un numero di telefono e avere un po' di fortuna per prendere la linea: «Indovina, indovinello, dove sta la caramello?». Pochi i soldi in palio (solo 20 mila lire) ma tanta l'ironia – i fagioli, gli indovinelli scemi e le centinaia di milioni di lire arriveranno dopo, con Raffaella Carrà & Co.

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