László Mécs
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László Mécs (1895 – 1978), poeta e premostratense ungherese.
Citazioni di László Mécs
[modifica]- Chi reca nel cuore molta tristezza | chi ha molto da piangere, mi venga vicino | e sieda sulle foglie. || Prendo il flauto che la primavera mi diede | e suono la mestizia della gente triste | che aspetta la primavera. (da Flauto d'autunno[1])
- Il mio ufficio: cantando trarre l'allodola dalla zolla, | l'arcobaleno dal pianto, la farfalla dal bozzolo, | il marmo dalla rupe, l'idea dal marmo, | il santo, l'eroe, la madre dall'uomo. (da L'ultimo poeta[2])
Note
[modifica]- ↑ In Lirica ungherese del '900, introduzione e traduzione di Paolo Santarcangeli, Guanda, Parma, 1962, p. 110.
- ↑ In Lirica ungherese del '900, introduzione e traduzione di Paolo Santarcangeli, Guanda, Parma, 1962, p. 112.
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