La canzone dei Nibelunghi

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Prima pagina del manoscritto C

La canzone dei Nibelunghi, poema epico scritto in alto tedesco medio nella prima metà del XIII secolo.

Incipit[modifica]

Nelle antiche leggende a noi ben molte
Cose si narran prodigiose, d'incliti
Eroi si parla e di gagliarde imprese
E di gioie e di feste e di lamenti
E di pianti pur anco. Oh! voi dovrete
Udir cose ridir meravigliose
Di battaglie di prodi arditi e forti!

Explicit[modifica]

Anche dirvi non so, dopo cotesto,
Che avvenne là. Sol vi dirò che donne
E cavalieri piangere fûr visti,
Nobili paggi ancor, dei cari amici
L'acerbo fato. E qui ha fine il racconto;
Questa dei Nibelunghi è la rovina.

Citazioni su La canzone dei Nibelunghi[modifica]

  • È un linguaggio di pietra, e i versi sembrano blocchi di macigno squadrati. Qua e là, tra le fessure, sgorgano fiori vermigli come gocce di sangue, o pendono lunghi tralci d'edera come verdi lacrime. (Heinrich Heine)

Bibliografia[modifica]

  • I Nibelunghi, poema epico germanico, a cura di Italo Pizzi, Hoepli, Milano, 1889.

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