La casa di carta (terza stagione)

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Voce principale: La casa di carta.

La casa di carta, terza stagione.

Quinta parte[modifica]

Episodio 1, Fine della corsa[modifica]

  • Sono la moglie di un uomo morto. Una poliziotta caduta in disgrazia. Una torturatrice per chi mi vuole bene, grazie a lei. E se non le svuoto il caricatore in quella testa del cazzo è perché qualcuno avrà bisogno di me per i prossimi 18 anni. Però la linea è molto sottile. E se mi costringe a farlo, l'attraverserò con un sorriso in faccia. (Alicia)
  • Vive per ciò che è: un topo di fogna. (Alicia)
  • La sua condanna è la nostra salvezza. (Alicia)
  • Rafael: Be', non abbiamo avuto un rapporto esemplare papà.
    Berlino: Ma io ti ho perdonato, sai?
    Rafael: E cosa dovevi perdonarmi?
    Berlino: Di essere nato. Avevo un rapporto straordinario, bellissimo con tua madre e tu sei diventato un ostacolato per la nostra felicità. Io volevo portarla a cena e a viaggiare... fare l'amore con lei nei posti più belli del mondo e poi sei arrivato tu e hai rovinato tutto. Sei stato come una testata nucleare che ha distrutto completamente quel sogno.
    Rafael: Insomma, papà... tutti fanno figli. La gente si adatta.
  • Le cose davvero importanti della vita sono sempre inaspettate. (Berlino)
  • Metteranno tutto a ferro e fuoco perché la morte degli ostaggi diventerà il male minore. (Professore)
  • Stiamo cominciando ad improvvisare, così si ammazza la gente durante le rapine. (Bogotà)
  • Tokyo: Durante le rapine, l'amore diventa più forte.
    Lisbona: Ah, sì? E come mai?
    Tokyo: Perché ogni secondo può essere l'ultimo. E l'adrenalina ti fa vivere al massimo. Non vuoi mai rimandare niente.
    Lisbona: Di sicuro è più romantico che fare la spesa ogni venerdì.
  • E ti fermi dove capita, perché non riesci a trattenere la voglia che hai di lui. Vuoi divorare il tempo, prima che scivoli via. E questo fa sì che ogni momento sia davvero magico. (Tokyo)
  • L'hanno ucciso durante una rapina. Io ero lì. Dopo ho capito che non avrei più trovato un amore così perché lui era l'amore della mia vita. (Tokyo)
  • Vuoi una vita grigia? Con orari, riunioni, email? Uno di quei turni infiniti che consumerà completamente le tue energie e che ti diano un mese di ferie perché tu abbia un miraggio di libertà? (Berlino)
  • La morte è una parola che a priori si riferisce a tutto ciò che non esiste. E d'altra parte quando sarai morto, non ricorderai più che eri vivo. (Berlino)
  • Io non voglio che tu muoia senza aver vissuto! (Berlino)
  • Noi ladri siamo i veri combattenti per la libertà. E se a volte dobbiamo pagare un prezzo per questo, lo paghiamo. (Berlino)
  • Le cose importanti della vita, Rafael, costano care. La ribellione. La libertà. Gli ideali. (Berlino)
  • Non deve abbattersi, non ci sono grandi battaglie senza grandi avversari. (Alicia)
  • Ci hanno messo alle corde però non siamo ancora morti. (Lisbona)
  • Questo è il momento in cui sbatti contro un muro a 150 km all'ora. È la fine della corsa. E prima o poi succede a tutti nella vita. Un giorno a tuo fratello diagnosticano una malattia terminale. Un giorno ti rendi conto che non rivedrai mai più tuo figlio. Che non rivedrai più i tuoi amici. O l'amore che non hai mai avuto. E che ti rimarrà solo l'ultimo abbraccio di tuo padre. Un altro giorno, esci da una banca col tuo ragazzo e uno sparo distrugge tutto in un secondo. Capisci che la tua famiglia non si riunirà mai più. Che tutto quello che avevamo vissuto, vestiti di rosso, finiva qui. Questa era la fine del nostro viaggio insieme. (Tokyo)

Episodio 2, Tu credi nella reincarnazione?[modifica]

  • Hanno alzato bandiera bianca. È un simbolo di pace fin dalle guerre puniche, cazzo! Anche i nazisti l'hanno rispettato. E noi vogliamo ignorarlo qui di fronte a tutto il pianeta? (Angel)
  • Per la polizia, siamo ostaggi. Per l'esercito, danni collaterali. (Governatore)
  • La priorità è ammazzare loro, di sicuro non salvare noi. (Governatore)
  • Lisbona: Se puoi fare scacco matto in una mossa e non la fai, vuol dire...
    Stoccolma: Vuol dire che non lo sai che puoi farlo.
  • Questa è vendetta e la vendetta è un atto di egoismo, lo sai bene. (Palermo)

Episodio 3, Benvenuti allo spettacolo della vita[modifica]

  • Credo che lo stato naturale di un padre e di una madre sia la confusione. E che alla fine l'importante non è che facciano le cose giuste, è che ti amino. (Manila)
  • Senza il Professore fuori, ci sentivamo orfani. Senza padre, senza piano e senza speranza. (Tokyo)
  • A volte nelle finali del Mondo capisci quale squadra perderà dalle facce spaventate con cui i giocatori cantano l'inno. (Palermo)
  • Questa guerra non deve essere vinta. Noi la perderemo ma molto lentamente. (Palermo)
  • E a tutti voi, ragazzi e ragazze in rosso, a tutti noi che siamo un fottuto scarto della società che siamo i grandi emarginati della storia: trans, delinquenti, gente dei sobborghi, gay, balcanici, latinoamericani... che cazzo possono insegnarci sulla sconfitta? Sappiamo come penetra nelle ossa una sconfitta lenta. Lo sappiamo. (Palermo)
  • Sarò pure un ingegnere di professione, però sono un generale di fanteria per vocazione. (Palermo)
  • Palermo: In campo aperto non avremmo la minima possibilità. Ma nelle stanze il loro vantaggio svanisce. Strisceremo dietro ogni angolo, dietro ogni cazzo di montagna di macerie. Lasceremo cadere una granata, poi un'altra e infine fuoco con la mitragliatrice.
    Rio: Questo non è un cazzo di film sul Vietnam.
    Palermo: Esatto. È molto peggio, fratello. Questa è la difesa di Stalingrado. La strategia non è mia ma del generale Vasilij Čujkov. Metteremo musica così alto volume che non potranno sentire né le granate né le raffiche e cosa più importante non potranno ascoltare la loro cazzo di radio.
  • Io partorirò da sola come hanno partorito mia nonna e centinaia di donne nella storia. Così. Benvenuti allo spettacolo della vita. (Alicia)

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