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Vernor Vinge

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Vernor Vinge nel 2006

Vernor Steffen Vinge (1944 – vivente), scrittore statunitense.

Incipit di alcune opere

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I naufraghi del tempo

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Il giorno del grande recupero, Wil Brierson fece una passeggiata sulla spiaggia. Quel pomeriggio, senza dubbio, l'avrebbe trovata completamente deserta.
Il cielo era chiaro, ma la solita nebbia limitava la visibilità a pochi chilometri. La spiaggia, le dune basse, il mare: tutto era racchiuso in una leggera foschia che sembrava avere come epicentro il suo punto d'osservazione. Wil si incamminò lungo il confine delle onde, dove l'acqua si spingeva a lambire e appiattire la sabbia. I suoi novanta chili lasciavano alle sue spalle impronte perfettamente chiare.

Il vero nome

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Nei tempi lontani in cui c'era-una-volta la fiabesca "Era della Magia", lo stregone considerava il suo vero nome fra le cose più preziose del mago, ma anche la più grave minaccia alla sua vita e al suo benessere, perché – così si diceva – se un nemico, anche debole e inesperto, fosse riuscito a scoprire il vero nome dello stregone, avrebbe potuto colpirlo e distruggerlo anche col più semplice degli incantesimi. Poi il tempo trascorse, venne l'Era della Ragione e infine la prima e la seconda rivoluzione industriale, e quelle arcaiche cognizioni furono screditate. Oggi sembra però che la Ruota abbia fatto un giro completo (anche se forse l'Era della Magia non c'è mai stata) e siamo tornati a preoccuparci di nuovo dei veri nomi.

La guerra della pace

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Da cento chilometri d'altezza e a quasi duecento di distanza, la riva del Mare di Beaufort non somigliava troppo all'immagine tradizionale dell'Artico. Era piena estate nell'emisfero nord, e un verde pallido copriva il terreno, assumendo a tratti i toni più scuri dell'erba. La vita, con la sua presa tenace, lasciava libera solo qualche penisola grigio-bianca, qualche catena montuosa spoglia.

Universo incostante

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Come spiegarlo? Come descriverlo? Anche il punto di vista onnisciente lo troverebbe difficile.
Una stella solitaria, rossastra e debole. Una manciata di asteroidi e un unico pianeta, più simile a una luna. A quell'epoca la stella, orbitando sul piano medio della galassia, s'era spostata poco oltre il confine della zona chiamata Esterno. Le strutture artificiali della superficie erano scomparse alla vista, ridotte in polvere dal susseguirsi degli eoni. Il tesoro si trovava nel sottosuolo, nascosto in un labirinto di passaggi, in una sala colma di silenzio e tenebra. Informazioni immagazzinate alla densità dei quanta, ancora intatte. Forse cinque miliardi di anni erano trascorsi da quando le Reti avevano perduto il contatto con quegli archivi.

Bibliografia

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  • Vernor Vinge, I naufraghi del tempo, traduzione di Vittorio Curtoni, Mondadori, 1988.
  • Vernor Vinge, Il vero nome, traduzione di Gianluigi Zuddas, Editrice Nord, 2003. ISBN 88-429-1240-9
  • Vernor Vinge, La guerra della pace, traduzione di Vittorio Curtoni, Mondadori, 2001. ISSN 11204966
  • Vernor Vinge, Universo incostante, traduzione di Gianluigi Zuddas, Editrice Nord, 1993. ISBN 8842907383

Altri progetti

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Opere

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