La ragazza che saltava nel tempo
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La ragazza che saltava nel tempo
Titolo originale |
時をかける少女 |
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Lingua originale | giapponese |
Paese | Giappone |
Anno | 2006 |
Genere | fantastico, sentimentale |
Regia | Mamoru Hosoda |
Soggetto | dal romanzo omonimo di Yasutaka Tsutsui |
Sceneggiatura | Satoko Okudera |
Produttore | Takashi Watanabe, Yuichiro Saito |
Doppiatori originali | |
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Doppiatori italiani | |
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La ragazza che saltava nel tempo, film d'animazione giapponese del 2006, regia di Mamoru Hosoda, basato sull'omonimo romanzo di Yasutaka Tsutsui.
Frasi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Il tempo non aspetta nessuno. (Makoto, legge una frase sulla lavagna)
- Sicuramente, se fosse un giorno normale, non succederebbe niente: ma forse ho dimenticato che questo è un giorno in cui tutto mi va storto. Sembra incredibile, vero? Ma questo è il giorno in cui morirò. A quanto pare questo è il mio ultimo giorno sulla Terra; se l'avessi saputo stamattina mi sarei alzata un po' più presto, mi sarei preparata con calma e non avrei corso come una pazza per non fare tardi; non avrei dato fuoco alla tempura[1] e quel ciccione non mi sarebbe piombato addosso. E sì che in TV hanno detto che oggi sarebbe stata una bellissima giornata... (Makoto, andando incontro al treno in bicicletta con i freni rotti)
Dialoghi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Kazuko: Per me è stato un salto nel tempo. [...] Non hai detto che sei stata investita da un treno?
Makoto: Sì...
Kazuko: Dopo essere volata dalla bicicletta?
Makoto: Sì...
Kazuko: E che poi ti sei ritrovata a un momento prima che il tutto succedesse?
Makoto: Esatto!
Kazuko: Lo vedi? È un salto nel tempo, e come sai il tempo è irreversibile.
Makoto: Che cosa vuol dire?
Kazuko: Che non può tornare indietro. Quindi sei tu che sei tornata indietro nel tempo. In pratica hai fatto un salto e sei ripiombata nel passato. - [Makoto ha elencato dei motivi futili per tornare indietro nel tempo]
Kazuko: Meglio così.
Makoto: Che cosa?
Kazuko: Che utilizzi il tuo dono soltanto per delle cose banali.
Makoto: Come per delle cose banali? Va bene, forse per adesso non ho fatto un granché, però è solo perché mi sto ancora allenando, ma quando sarò diventata un po' più esperta ne combinerò delle belle... [ride sguaiatamente]
Kazuko: Makoto, ricorda che se tu ci guadagnerai, ci sarà qualcuno che ci rimetterà.
Makoto: Ne sei sicura?
Kazuko: Riflettici... - Kazuko: Io ero convinta che Kōsuke ti piacesse. Scusa, Makoto, ma non è lui che corre sempre quando tu hai bisogno?
Makoto: Lui corre sempre per tutti.
Kazuko: Perché non provi a uscirci?
Makoto: Perché dovrei provare?
Kazuko: Se non dovesse funzionare, potreste sempre tornare ad essere dei semplici amici.
Makoto: No, zia, non ci penso nemmeno.
Kazuko: Perché no?
Makoto: Non mi va di giocare con i sentimenti. - Makoto: Oh, c'è il dipinto.
Kazuko: Ti piace, Makoto?
Makoto: Molto, l'hai restaurato molto bene, sei stata bravissima.
Kazuko: È uno strano dipinto, a guardarlo attentamente sembra quasi che ti avvolga. [...] L'artista è sconosciuto, non siamo riusciti ad attribuirlo a nessuno dei pittori oggi noti, però mentre lo restauravo ho scoperto una cosa: è stato eseguito secoli fa, in un'epoca sconvolta da continue guerre e tremende carestie. Come può essere così affascinante un dipinto fatto quando la fine del mondo sembrava vicina?
- Makoto [osserva il treno che avrebbe investito Kōsuke e Yuri, mentre il tempo si è fermato]: Ma cos'è successo?
Chiaki: Sei qui, finalmente.
Makoto: Ci sei anche tu? Dov'è Kōsuke?
Chiaki: Kōsuke è a casa sua.
Makoto: Ma un attimo fa era qui. [Chiaki mostra che il freno della bicicletta di Makoto è rotto] Allora sei stato tu... anche tu puoi saltare nel tempo?
Chiaki: Esatto. E se io ti dicessi che provengo dal futuro? - Chiaki: Nella mia epoca esistono dei dispositivi che permettono di viaggiare liberamente nel tempo. Eccone uno, può trasportare un corpo alla volta. È usando questo aggeggio che sono arrivato nel tuo tempo, ma chissà come un brutto giorno l'ho perso. [...] Ad ogni modo, sai, sono contento che sia finito nelle tue mani: non ho dormito la notte per paura di come avrebbero potuto usarlo.
Makoto: Perché sei venuto qui? [...]
Chiaki: Dovevo vedere un dipinto [quello che stava restaurando Kazuko]. Non importa quanto fosse lontano, in che posto si trovasse, e a quali rischi sarei andato incontro: lo dovevo vedere. L'ho cercato molto a lungo, [...] ma dopo tanti sforzi sono riuscito a trovare le sue tracce, in questo secolo, in questo museo e in questo punto preciso.
Makoto: Ma se tu lo vedessi, che cosa faresti?
Chiaki: Mi basterebbe poterlo ammirare, e resterebbe per sempre impresso nella mia mente. - Chiaki: Sono bloccato qui [...] non ritornerò mai più nella mia epoca.
Makoto: Ma per quale motivo?
Chiaki: Vedi, quando ho impedito a Kōsuke e a Yuri di prendere la tua bicicletta ho esaurito la mia carica per il ritorno a casa.
Makoto: E adesso che cosa farai? [...] Ma perché hai sprecato l'ultima carica, dovevi conservarla per te, ti serviva.
Chiaki: Serviva di più a qualcun altro. Tu non te ne sei resa conto, Makoto, ma Kōsuke e quella povera ragazza sono morti per davvero in seguito a quell'incidente col treno; quindi per restituire loro la vita, come vedi, non ho avuto altra scelta. - Chiaki: Domani scomparirò. [...] Non possiamo parlare con la gente del passato dei salti nel tempo; io ho infranto la regola, e quindi non potrò rivederti mai più.
Makoto: Ti giuro che manterrò il segreto, non lo racconterò a nessuno! Chiaki! Dove sei? [...] Dovevamo andare tutti insieme alla partita!
Chiaki: Mi spiace.
Makoto: E anche a vedere i fuochi artificiali, ricordi? [...] Per l'occasione avrei indossato il mio bel kimono estivo!
Chiaki: Davvero? Mi sarebbe piaciuto vederlo.
Makoto [in lacrime]: Rimani! [Chiaki saluta in lontananza, poi scompare e il tempo riprende a scorrere normalmente] - Kazuko: Anche il mio primo amore è stato alle superiori. È stata una bella storia, all'inizio eravamo soltanto amici ma poi ci siamo legati sempre di più e la nostra amicizia si è trasformata in amore. Purtroppo un giorno è finito tutto.
Makoto: Come mai?
Kazuko: Ecco, le nostre strade si sono divise.
Makoto: E lui, ora, che cosa fa?
Kazuko: Mi piacerebbe tanto saperlo, mi ha promesso che un giorno ci saremo rivisti ma non volevo vivere aspettandolo; ma il tempo è passato e sono rimasta sola. Non mi è sembrato lungo, un battito di ciglia. Ma tu, Makoto, tu sei diversa: tu sei molto più intraprendente di quanto ero io. Se il ragazzo che aspetti non dovesse più tornare, sono sicura che tu andrai a cercarlo. - Chiaki: Makoto [...] ecco, vedi, ci sarebbe un'altra cosa che ti volevo dire: allora... se non stai più attenta ti farai molto male. [...] Sì, è così: tu sei sempre troppo sbadata, dovresti riflettere di più prima di agire, chiaro?
Makoto: È tutto qui? Sarebbero queste le tue ultime parole? [...] Ti ringrazio di cuore, ma ne faccio a meno della tua preoccupazione! E adesso vattene, sparisci! [...] [spinge Chiaki lontano da lei, poi inizia a piangere disperatamente] Se n'è andato...
Chiaki [è tornato indietro e parla all'orecchio di Makoto]: Ti aspetto nel futuro.
Makoto: Sì, arriverò... molto presto.
Note
[modifica]- ↑ Verdura e/o pesce ricoperti di pastella e fritti. Per approfondire vedi la voce corrispondente su Wikipedia.
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