La sconosciuta della Senna

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La sconosciuta della Senna, foto della maschera mortuaria scattata intorno al 1900

Citazioni sulla sconosciuta della Senna.

Francesca D'Aloja[modifica]

  • Torniamo indietro di qualche anno, fine Ottocento. Il cadavere di una ragazza viene ripescato nelle acque della Senna. Nessuno sa di chi si tratti, non risultano denunce di scomparsa. La giovane viene trasportata all'obitorio e distesa su un blocco di ghiaccio. Secondo i costumi dell'epoca, la ragazza senza nome, insieme ad altri corpi di annegati, sarà esposta al pubblico per facilitare un possibile riconoscimento, un macabro spettacolo che scatena la morbosa curiosità di uomini, donne e bambini.
  • Malgrado la permanenza in acqua, il cadavere della fanciulla è incredibilmente intatto, e ciò fa presumere un suicidio compiuto poco prima del ritrovamento: ma quel che più impressiona è l'espressione del suo volto, sereno e sorridente, quasi che la violenza dell'evento, anziché intaccarne la grazia l'avesse al contrario sublimata. Il corpo della sconosciuta non viene reclamato da anima viva, si deve quindi procedere alla sepoltura. Ma prima che ciò avvenga, un addetto della Morgue, affascinato da quel volto, decide di immortalarne i tratti in una maschera mortuaria, pratica alquanto diffusa nel XIX secolo.
  • Al di là della bellezza dei tratti, è proprio quel sorriso indecifrabile e contraddittorio a incuriosire, a suscitare ogni genere di congettura. Tutti vogliono sapere chi mai fosse la ragazza, ma più di ogni altra cosa vogliono capire cosa abbia acceso quel sorriso in cui gli occhi si spegnevano. Vogliono sapere quello che solo lei sapeva.

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