Leonardo Fioravanti (designer)
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Leonardo Fioravanti (1938 – vivente), designer, ingegnere e imprenditore italiano.
Citazioni di Leonardo Fioravanti
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Sì, la Ferrari 512BB si chiamava così in onore di Brigitte Bardot. [...] Mentre lavoravamo alla definizione del prototipo, insieme ad Angelo Bellei e Sergio Scaglietti, miei riferimenti operativi a Maranello, ci innamorammo letteralmente di quella nuova Ferrari, la prima a motore centrale nella storia del Cavallino. Ci sembrava bellissima. [...] Continuando con il lavoro di messa a punto era diventato naturale chiamare quella macchina BB in tutti i reparti Ferrari coinvolti nello sviluppo. Alla fine, era diventato talmente naturale chiamare la macchina così che dopo tante ore di lavoro Brigitte Bardot, BB rimase.[1]
- [...] avrei voluto fare la prima Panda, che per me rappresenta un trionfo della funzione e il coraggio della semplicità.[2]
- La macchina più bella per fare l'amore, e la usai, fu una Lancia Aprilia di Touring del 1938, che aveva una grande capote con un piccolo lunotto, e quindi nel divano posteriore c'era un bel chiaroscuro e una bella sofficità.[2]
Da un'intervista a Classic Cars; citato in formulapassion.it, 25 dicembre 2020.
- Fin dall'età di sette anni i miei libri di scuola erano stati riempiti di disegni di automobili, aerei, treni, motociclette e barche – tutto ciò che si muoveva era interessante per me.
- Ricordo di aver testato alla massima velocità la 365 P in autostrada. Era così aerodinamicamente instabile che passare sotto i ponti senza fare incidenti era una questione di fortuna.
- [Sulla Ferrari 206 Dino Berlinetta Speciale] Io e Aldo Brovarone avevamo espresso a Enzo Ferrari i nostri dubbi sul motore longitudinale, che aveva proporzioni scomode e poco pratiche. Il Commendatore accettò e senza esitazione incaricò il suo ingegnere capo Angelo Bellei di sviluppare una versione trasversale. Durante i test della 206, mi convocò dicendo: "Signor Fioravanti, lei è un appassionato della Ferrari a motore centrale, ma i test dimostrano che la sua velocità massima prevista non è raggiungibile". Così, insieme a Bellei e Sergio Scaglietti, feci realizzare dei pannelli in alluminio che variavano il posizionamento della prese d'aria. Utilizzammo dei fili di lana per rivelare il flusso d'aria e notai che l'aspirazione si trovava in un'area di pressione insufficiente. Bastò un centimetro per regolarla a dovere e successivamente l'auto superò i calcoli di velocità massima originali.
- [Sulla Ferrari Testarossa] Iniziai a pensare a una soluzione per il raffreddamento del V12. Da lì nacquero le lunghe prese d'aria che hanno la funzione di convogliare il flusso verso i radiatori, montati posteriormente appena davanti ai passaruota. Con il senno di poi, il retrotreno è divenuto un po' troppo largo per i miei gusti, ma la carreggiata era proprio dovuta alla soluzione dei radiatori e me ne assumo la piena responsabilità.
Attilio Facconi, automobilismodepoca.it, 17 febbraio 2023.
- [...] ancora oggi, al di là di tutte le diverse tecnologie, l'automobile è il più comodo ed efficiente strumento di libertà personale: libertà che i giovani amano comunque. E ritengo che sarà così anche in futuro.
- Le Ferrari rappresentano secondo me, con i loro pregi e anche i loro difetti, la più bella storia italiana e questo è capito e apprezzato in tutto il mondo. L'italianità è un valore, nel suo senso migliore, che tutti gli umani vorrebbero avere: la bellezza.
- [«Qual è, se c'è, il periodo automobilistico che più le piace e perché, dal punto di vista del design?»] Direi senza dubbio gli anni Sessanta e anche i decenni seguenti. Per i progettisti quegli anni rappresentarono una specie di rivincita della Bellezza, con la B maiuscola, dopo gli orrori della guerra. Non penso sia un caso che le auto di maggior valore, sul mercato delle "storiche", appartengano a quel periodo.
- [«Le piace la strada che ha preso il design automobilistico nella grande produzione negli ultimi dieci anni?»] La risposta si ha esaminando attentamente le parti frontali di tutte le marche: tutte hanno tre buchi, con i due laterali spesso finti!
Note
[modifica]- ↑ Da un'intervista a la Repubblica; citato in Francesco Giorgi, Ferrari BB: venne chiamata così in onore di Brigitte Bardot, motori.it, 2 agosto 2018.
- ↑ a b Dall'intervista di Savina Confaloni, A lezione da tre leggende del design: Fioravanti, Gandini e Giugiaro, gazzetta.it, 4 dicembre 2021.
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