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Leonid Nikolaevič Andreev

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Leonid Andreyev

Leonid Nikolaevič Andreev (1871 – 1919), scrittore e drammaturgo russo.

Diario di Satana

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A bordo dell'Atlantico.
Sono esattamente dieci giorni che mi sono umanizzato e che vivo una vita terrestre.[1]

Citazioni

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  • — Voi non capite niente. Chiudete piuttosto gli occhi, e pensate che siete soltanto a Roma!.
    Così feci; e mi convinsi ancora una volta che la vista è di inciampo all'intelligenza, quanto l'udito. Non per nulla tutti i grandi saggi, sulla terra, sono ciechi, e i migliori musicisti sordi. Mi posi ad annusare l'aria, aspirandola, e mi entrò nel cervello, assai più di Roma e della sua lunga e interessantissima storia. (p. 35)
  • Mi credi, se ti dico che in un dato punto ho percepito esattamente odore di Nerone, ed insieme odor di sangue? Deliziato aprii gli occhi, ed il mio sguardo cadde sopra un volgare chiosco di giornali ed un carretto da limonaro. (p. 35)
  • —- Una sola volta mi sono inorgoglito del genere umano, e fu... nel gabinetto di toilette del piroscafo "Atlantic"
    —- Nel gabinetto...? Oh! E come accadde? Fu certo durante una burrasca e foste sorpreso che il genere umano, il quale...
    —- No, non mi accadde nulla di speciale. Fui meravigliato che il genere umano fosse riuscito a provvedere ad una cosa così prosaica e ripugnante necessità, facendo del gabinetto un palazzo! (p. 39-40)

Incipit di Lazarus

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Quando Lazzaro lasciò il sepolcro, dove era stato per tre giorni e tre notti sotto l'enigmatico dominio della morte, e tornò vivo fra i suoi simili, per molto tempo nessuno notò in lui quei tratti sinistri che resero il suo nome un terrore man mano che il tempo passava. Felici di rivedere che era risorto alla vita, coloro che gli erano più vicini si diedero molto da fare per lui e soddisfacendo il loro ardente desiderio di essergli utili, furono solleciti nel procurargli cibo, bevande e indumenti.

Citazioni su Leonid Nikolaevič Andreev

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  • Andreieff è un simbolista.
    Appartiene a questa seconda categoria di scrittori. Il suo teatro è una drammatizzazione di ombre chinesi che hanno tuttavia la saldezza delle cose precise; aspre e possenti verità lo illuminano e ne fanno un catechismo sociale e metafisico degno d'essere preso in esame.
    I problemi sociali, i problemi umani, i problemi dell'anima trovano in Andreieff drammaturgo un esegeta acutissimo e attento, un interprete audace ed eloquente. (Gino Gori)
  • Guardar la vita, la società, l'anima, così come le guarda Andreieff significa subordinare la visione della realtà a un irrimediabile pessimismo. Il pessimismo di Andreieff non ha un motivo personale come quello di Iob, né ha radici organiche come quello di Leopardi; diverso dal pessimismo di Schopenhauer che è d'origine mistica, quantunque rampolli di una concezione metafisica. (Gino Gori)

Note

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  1. Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, Incipit, Skira, 2018. ISBN 9788857238937

Bibliografia

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  • Leonid Andreyev, Lazarus, traduzione di Marzia Iori, in "Inverno Horror 1992. Vampiri", a cura di Ellen Datlow, Mondadori, 1992.
  • Leonid Andreyev, Dnevnik Satany, traduzione di C. Castelli e G. Macchi, a cura di Daniela Rizzi, Edizioni Studio Tesi, Pordenone 1991. ISBN 88-7692-276-8

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