Liala

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Liala, pseudonimo di Amalia Liana Negretti Odescalchi Cambiasi (1897 – 1995), scrittrice italiana.

Intervista di Roberto Gervaso
  • Le femministe sono delle buffone iconoclastiche. (p. 51)
  • L'uomo dev'essere soprattutto maschio. (p. 51)
  • La donna mi piace donna e i pantaloni fanno torto alla femminilità. (p. 51)
  • Sono moderna e niente mi scandalizza. (p. 52)
  • L'immaginazione non serve. L'uomo, e la donna, vanno presi e accettati come sono, e non come vorremmo che fossero. (p. 52)

[Roberto Gervaso, La mosca al naso. Interviste famose, Rizzoli Editore, Milano, 1980.]

Il velo sulla fronte[modifica]

Incipit[modifica]

– Guarda! – disse Morello a Lalla accostandole un ramo di mandorlo in fiore. – Hai mai conosciuta una cosa più bella e più amabile di questa?
– Sì, – rispose la fanciulla. – Ho conosciuto tartine al prosciutto che a confronto loro, quei fiori...
– Lalla! – mormorò desolato il giovane. – Tu demolisci tutto!
Lasciò libero il ramo, che con uno scatto si eresse e tornò fra gli altri rami elevati al cielo. Qualche petalo cadde, scese lentamente al suolo. Morello Agonigi seguì il breve volo dei petali candidi, poi levò lo sguardo e fissò la sua fidanzata.

Citazioni[modifica]

  • Non può essere bello chi ha in sé un male che porterà alla tomba. (p. 7)
  • Le visite non attese, che incanto! Ti sorprendono quando dormi, ti scocciano quando fai merenda, ti disturbano quando vuoi esser sola... Oh, la gente che fa improvvisate come la odio! (p. 18)

Quel divino autunno[modifica]

Incipit[modifica]

Moderava la corsa, involontariamente. La strada era solitaria e disegnata nella pianura. Gli argini erano verdi, i canali molli d'acqua e tuttavia qua e là privi d'acqua. I filari di salici e di pioppi emergevano a tratti rompendo la monotonia di quella distesa che senza filari si sarebbe prolungata verso l'infinito.
Poi, per gradi, andarono incontro al giovane i colli della Brianza e quiete acque specchianti si dilatarono davanti a lui come grandi occhi aperti sulla pace un poco greve di un'alba senza languori.

Citazioni[modifica]

  • Di solito si letica con le donne che si amano o che non si amano più. Con le donne che ci sono indifferenti non si può leticare. (p. 51)
  • A nessuna creatura può piacere di essere desiderata per l'amore di un'altra. Ognuno vuole essere amato per se stesso. (p. 63)

Incipit di alcune opere[modifica]

I gelsomini del plenilunio[modifica]

«C'è sulla terra una sola ebbrezza: la sicurtà assoluta nel possesso di un'altra creatura. Io cerco questa ebbrezza.»[1]

Non crescon fiori per Abigaille[modifica]

Quando Ennio Ederle usciva dalla chiesa dopo la Messa grande, tutte le ragazze palpitavano. Pareva che ciascuna sentisse una carezza della mano di lui o credesse nato per lei quel sorriso un po' malinconico, un poco assente che era sulla bella bocca del giovane.[2]

Trasparenze di pizzi antichi[modifica]

Antonello improvvisava in piedi davanti al pianoforte e teneva l'alta persona un po' curva.[1]

Note[modifica]

  1. a b Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, Incipit, Skira, 2018. ISBN 9788857238937
  2. Citato in Fruttero & Lucentini, Íncipit, Mondadori, 1993.

Bibliografia[modifica]

  • Liala, Quel divino autunno, Casa Editrice Sonzogno, Milano, 1975.
  • Liala, Il velo sulla fronte, Rizzoli Editore, Milano, 1957.

Voci correlate[modifica]

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