Lolita Chammah
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Lolita Chammah (1983 – vivente), attrice francese.
Intervista di Chiara Nicoletti, movieplayer.it, 28 novembre 2017.
- [Quando hai percepito tua madre Isabelle Huppert come attrice e non solo come mamma?] Da sempre credo, nella sua pancia dovevo già percepire le cose così com'erano. Per me la vita è legata al cinema, ai teatri, al set e al rapporto molto strano che le persone hanno sempre avuto con noi. Non posso mentire, la mia, la nostra, non è una vita come le altre, le vite del cinema non sono semplici, le persone vogliono sempre capire qualcosa in più del tuo mondo. Penso di aver sempre saputo di avere una madre attrice, conosciuta, e di vivere in un ambiente diverso. È un sentimento duro, bello, ma molto pesante che è diventato ancora più complesso nel momento in cui ho deciso di fare l'attrice, specialmente adesso che le assomiglio anche molto.
- [Nella vita di ciascuno però è quasi fisiologico creare un distacco dai propri genitori, sei riuscita a farlo con tua madre?] Quando sei attrice non c'è mai un momento in cui puoi distaccarti e c'è sempre un confronto. Non ti fanno mai dimenticare la famiglia, nel mio caso di chi sei figlia, soprattutto se recitiamo insieme come nel caso di questo film, Barrage.
- [Ti fai dare dei consigli, andate d'accordo?] Ci parliamo, non ci parliamo, come in tutte le famiglie. A volte si litiga e si parla, a volte no.
- [Molti figli d'arte decidono di dedicarsi ad altri campi, come mai la recitazione?] Bella domanda, a volte mi dico che avrei dovuto fare un'altra cosa, ma ho l'impressione che non mi sia venuta un'idea più giusta di questa.
Citazioni su Lolita Chammah
[modifica]- Lavorare con mia figlia è profondamente diverso da ritrovare un vecchio amico o un attore con cui ho condiviso un pezzo di strada, la linea del sangue non ha niente a che vedere con quella dell'amicizia. [...] è stato molto difficile. Alla fine, ci siamo divertite, ma ha funzionato solo quando ci siamo rese conto che condividere il cinema non era niente rispetto a quello che condividiamo nella vita. C'è voluto un po' per riuscire a trovare il modo giusto di lavorare insieme perché all'inizio, per l'imbarazzo, continuavamo a ridere. (Isabelle Huppert)
- Mi assomiglia. Ed è molto diversa. I figli non sono mai cloni dei genitori, anche se qualche volta fanno lo stesso mestiere. È di tutte le famiglie il gioco affascinante della ricerca delle somiglianze e del bisogno di marcare le differenze. In lei vedo la mia stessa intensità, una propensione all’eccesso tutta "femminile". Ma, ogni giorno che passa ne sono sempre più sicura: quella forte è lei. (Isabelle Huppert)
Voci correlate
[modifica]- Isabelle Huppert – madre
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