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Lorenzo Lotto

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Lorenzo Lotto, Annunciazione (1534 circa), Recanati, Museo civico Villa Colloredo Mels

Lorenzo Lotto (1480 – 1556/1557), pittore italiano.

Citazioni su Lorenzo Lotto

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  • Egli dipinse in modo originale e grazioso, con una curiosa nota di verismo e con una minuzia e finitezza nei particolari, che ricorda un poco la maniera del Carpaccio. Egli amava di trattare in piccole scene famigliari dei soggetti religiosi, dandovi un'impronta locale ed intima, come per esempio nella sua Annunciazione conservata in una Chiesa di Recanati. (Evelyn Franceschi Marini)
  • Quando verso la metà dell'anno 1515 Lorenzo Lotto prese stanza a Bergamo, per eseguirvi la sua gran tavola per la chiesa dei domenicani (ora collocata nella chiesa di S. Bartolomeo), il Previtali s'ingegnò in parecchie sue opere di quegli anni di imitare il Lotto, e vi riuscì tanto bene, che alquanti quadri di lui furono attribuiti a L. Lotto [...]; eppure l'indole artistica dello spiritoso e nervoso Trevigiano [Lotto] è essenzialmente diversa dall'umore alquanto sobrio del Bergamasco! (Giovanni Morelli)
  • Coi suoi passaggi dalle altisonanti battute iniziali ai fiochi arpeggi lontani, la luce è per Lorenzo Lotto, creatore della Natività di Venezia, quel che è la linea per Sandro Botticelli nel Presepe londinese. Gli angeli del pittore mediceo, festuche in balìa dell'aria sopra la capanna di Betlemme, sono esili come questi che si perdono nelle tenebre, verso il cielo, ove la forma è solo un barlume, un sospiro nel silenzio notturno. Così, da uno stormir d'ali angeliche nella notte trasse il suo canto di Natale Lorenzo Lotto, pittore visionario.
  • Il Fiorentino [Andrea del Sarto], con le sue minori risorse cromatiche, il Veneto [Lorenzo Lotto] con l'appoggio di tutta una tradizione di colore che l'aiuta a toccare più alte mète, giungono per diverse vie alla visione di forma traverso il velo atmosferico, a un accenno di pittura di macchia e d'impressione. Con scatti, che talora sembrano inspiegabili, Lorenzo Lotto, veneziano fuor della cerchia di Venezia, sensibile a ogni esterno influsso nella sua vita quasi di esule, provinciale di genio, passa da un eccessivo formalismo dovuto all'influenza raffaellesco-romana, all'estremo sforzo impressionistico del Cinquecento. Minuto quattrocentista quando era già morto Giorgione, egli raggiunse in molte sue opere tarde una libertà, una rapidità di visione, sbalorditive nel mondo stesso dominato dal Vecelio.
  • Mentre dall'arte di Tiziano scaturisce la doviziosa pittura di Jacopo Palma e il luminismo scenografico e costruttivo del Tintoretto, Lorenzo Lotto, con i suoi toni fusi, velati, e le quiete atmosfere grige degli ultimi tempi, con la sua grazia intima e raccolta, esula da Venezia per fondare una grande stirpe pittorica in provincia: a Brescia e a Bergamo, e sancire il connubio tra Venezia e Lombardia.

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Opere

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