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Lorenzo Selva

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Frontespizio di Esposizione delle comuni, e nuove spezie di cannocchiali…

Lorenzo Selva (1716 – 1800), ottico italiano.

Esposizione delle comuni, e nuove spezie di cannocchiali, telescopi, microscopi, ed altri istrumenti diottrici, catottrici, e catodiottrici

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L'Ottica, è la Scienza della Visione, la quale abbraccia la costruzione dell'Occhio; la maniera con cui formasi la Visione, e le differenti affezioni di quest'Organo. Essa come tale, sarà il soggetto di questo Discorso, per la di cui intelligenza credo necessario premettere una breve spiegazione de' principali termini, nozioni, leggi, e fenomeni della medesima: principiando (per maggior lume di ciò, che dopo di esso esporrò intorno alle varie spezie de' Cannocchiali, e Microscopj) dai varj nomi che prende secondo le differenti modificazioni della Luce, di cui principalmente tratta.

Citazioni

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  • Il telescopio, come abbiamo veduto, ci allunga la vista fino alla scoperta de' più rimoti segreti del Cielo. Il microscopio ci scuopre i più vicini della terra, che nella loro picciolezza, per la troppo minuta imagine d'essi delineata nella retina non possono distinguersi dall'occhio nostro. (p. 49)
  • Parlerò adunque soltanto di una particolare specie di Lenti ustorie, che principalmente feci per soddisfare alle curiose ricerche de' Chimici, ch'esigono una tal forza di foco, che vaglia a calcinare metalli, ed altro; potendosi difficilmente assai, sperare un tal effetto da una lente del nostro cristallo, essendo che per puro e polito ch'egli sia in mole sì grande, difficile troppo è il non incontrare puliche, vene e torticcio [...]. (pp. 66-67)

Sei dialoghi ottici teorico-pratici

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  • Incominciamo adunque dall'invenzione dei Cannnocchiali, che indicai nel finir della prima Sessione nostra. Quanto essa è pregievole ed utile, altrettanto n'è incerto il tempo preciso, e l'inventore: null'ostante si computa posteriore di tre secoli a quella degli Occhiali. Gaimbattista Porta fu il primo, è vero, che scrisse: che sapendosi combinare insieme una lente concava con una convessa, si potrebbero vedere più ingranditi, e più chiari gli oggetti e lontani e vicini, ed il Borelli poi disse che nel 1590 un tal Zaccaria Johnson Ottico Olandese abbia ritrovato il Cannocchiale guardando a caso a traverso di un vetro concavo, situato per sorte dirimpetto ad un convesso, e che in seguito Giovanni Lipperscheim di Middelburgo nella Zelanda l'abbia imitato; ma non si sa che il Cannocchiale sia stato posto in uso prima del 1609. (dialogo II, p. 35)
  • REL. Sig. Selva sappiate che in questi giorni non si è fatto da noi che discorrere dei vostri Telescopj, dando la preferenza al Gregoriano, ora al Dollondiano; tutti e due per verità sorprendenti; ma il vostro Iconantidittico sopra tutto ci ha divertiti assai.
    CON. Bel vedere quelle due Lune ad entrar nel momento stesso nel Telescopio, ad incontrarsi, a porti l'una innanzi all'altra senza che l'una (Diafana apparendo) abbia a nasconder l'altr, a separarsi con passo grave, ed a sparire poi dal Telescopio, come erano comparse, nell'istesso istante. Oh la bella cosa sarebbe che si potesse estendere alla forza del Dollondiano per vedervi ancora Saturno col suo anello, e co' suoi Satelliti duplicati andarsi incontro, azzuffarsi insieme, separarsi, ed andarsene poi tranquillamente per opposta strada. (dialogo V, p. 128)

Bibliografia

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Altri progetti

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