Luca Cicolella

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Luca Cicolella (1924 – 1986), giornalista e scrittore italiano.

E la morte venne dal cielo[modifica]

  • [Primi di maggio 1943] Al mattino, di primissima ora, le donne fanno la fila dinanzi ai negozi di genere alimentari per ritirare con la tessera la razione di pane e pasta per ogni componente la famiglia. Due volte la settimana, al martedì e al giovedì, anche gli uomini si mettono ordinatamente in fila dinanzi alle rivendite di tabacchi. Sono razionate anche le sigarette per chi vuol comprarle a prezzo di monopolio una lira e settanta centesimi per dieci nazionali, due lire per dieci macedonia, una e cinquanta per dieci moresche, una sola lira per dieci popolari. Ma c'è la borsa nera: si trova di tutto, dalla farina bianca alle sigarette di qualità superiore. A prezzo duplicato naturalmente. A sera si fa la fila anche per andare a cinema, data l'affluenza dei militari. Il biglietto costa al massimo due lire per i primi posti. Anche i film rispettano l'autarchia. È il tempo dei telefoni bianchi...
  • [22 luglio 1943] L'orologio della stazione segna le 9,43. Il cielo improvvisamente si oscura. Quaranta fortezze volanti ed oltre cinquanta aerei di mitragliamento piombano su Foggia. Quando il campanone del Municipio rintocca grave per dare l'allarme, la strage è in atto. Le prime bombe cadono sulla stazione, fracassandosi con inaudita violenza sui fabbricati e chiudendo gl'ingressi dei sottopassaggi da cui giungono strazianti grida di dolore. Qualche minuto prima è giunto un treno proveniente da Bari. Moltissimi viaggiatori sono stati colti di sorpresa proprio mentre attraversavano i sottopassaggi. Altri sotto l'infuriare del bombardamento hanno creduto di potersi riparare negli stessi sottopassaggi. Invece sono andati incontro alla morte certa...
    ...Ma c'è già chi vuole sfruttare la tragedia. Nella notte non tornano le fortezze volanti. Arrivano i ladri. Sono "sciacalli" che si avventano sui morti, frugano nelle tasche, portano via denaro, anelli, catenine d'oro. Entrano nelle case semidistrutte, riempiono casse di biancheria, asportano mobili e gioielli. Ogni notte tornano a saccheggiare la città. Nessuno interviene. Si teme che siano armati.
  • [25 luglio 1943] Finalmente la inattesa notizia. Un messaggio del re alla nazione, seguito da uno di Badoglio, che è stato nominato capo del governo. "La guerra continua": così conclude la voce del vecchio generale. Di Mussolini nessuna notizia. Ma è chiaro che il fascismo è caduto sotto i colpi della guerra.
  • [19 agosto 1943] Sono le otto del 20 agosto: nessun accenno nel giornale radio al bombardamento subito da Foggia. Neanche una parola per i 7.643 morti ed oltre 600 feriti. Dopo quella del 22 luglio è stata l'incursione più violenta che si è abbattuta sulla città.
  • [6 settembre 1943] Non è stato ancora annunciato l'armistizio [...].A Roma la situazione è sempre più confusa. Nella notte fra il 7 e l'8 settembre arrivano clandestinamente, per esser ricevuti da Badoglio, il generale Taylor ed il colonnello Gardiner e lo avvertono che l'armistizio sarebbe stato annunciato via radio nella serata dell'8 settembre. Così ha stabilito il comando generale alleato. A nulla valgono le insistenze di Badoglio per ottenere un rinvio.[...]. Nella stessa notte fra l'8 e il 9 settembre, le forze navali americane sbarcano a Salerno un contingente di truppe. I tedeschi si accingono a fronteggiarle. Per gl'Italiani invece è una notte in bianco. Alla sensazione di liberazione dall'incubo della guerra va subentrando il timore di altre sofferenze. Cosa faranno adesso i tedeschi in Italia?

Bibliografia[modifica]

  • Luca Cicolella, E la morte venne dal cielo. Foggia 1943. Cronistoria di cento giorni di guerra., Bastogi, Foggia, 1983. ISBN 8886452939.

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