Luciano Gaucci
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Luciano Gaucci (1938 – 2020), imprenditore e dirigente sportivo italiano.
Citazioni di Luciano Gaucci
[modifica]- A Perugia mi criticano, all'estero mi incensano. È il mio destino.[1]
Citato in Maurizio Crosetti, la Repubblica, 24 giugno 1992.
- Sono antipatico perchè vinco. Vinco perchè non ho pazienza. Non ho pazienza, allora spendo [...]
- Io non uso lo sport, non ho ambizioni maggiori delle mie conquiste, non voglio diventare deputato. La politica non mi interessa. Preferisco i politici.
- I miei potenziali nemici non mi danno fastidio, non ancora: io li guardo e passo avanti, cercando peraltro di non calpestarli. E se per fare contenti gli altri, se per non dare fastidio devo accettare la sconfitta mi ribello. Piuttosto preferisco avversari incattiviti o invidiosi.
Citazioni su Luciano Gaucci
[modifica]- Con lui avevo un rapporto di amore e odio. Quando non giocavo bene – ma non riservava questo trattamento solo a me – ne ho prese di bastonate morali e pure nelle interviste mi criticava molto. Il suo era un metodo da bastone e carota che alla lunga ha funzionato e lui l'aveva capito. Nei momenti negativi giocavamo per noi e contro di lui, per dimostrare che eravamo migliori di come ci ritenesse. (Federico Giunti)
- Nell'alfabeto miliardario del calcio esiste una singolare sequenza di lettere: la A di Agnelli è seguita dalla B di Berlusconi e dalla C di Cragnotti [...]. Fin qui tutto bene. Ma da qualche mese si passa direttamente alla G, quella di Gaucci Luciano. "Luciano uragano", come lo acclamano i tifosi del Perugia da lui avvolto di nuova e fresca ricchezza. Gaucci compra, investe, programma, promette. E spende, spende cifre da lussuosa serie A: contratti pluriennali [...], movimenti di mercato a nove zeri, nomi e cognomi illustri. [...] I suoi nemici, pare in numero crescente, continuano però a chiamarlo il "sor ramazza". E lui, re delle imprese di pulizia e dei cavalli da corsa, invece di offendersi la ramazza la usa. E spazza via gli avversari. (Maurizio Crosetti)
- [«Un episodio in particolare?»] Perdemmo una partita. Il Presidente ci disse "non vi do neanche il tempo di cambiarvi le mutande, andate in ritiro fino a quando non vincete". Però le partite successive erano contro Juventus, Milan e Lazio. Così all'ennesimo ritiro imposto, Matrecano, il nostro capitano a cui era nata una bambina, gli disse che avremmo dovuto godere di ventiquattr'ore di riposo da regolamento. La risposta non fu altrettanto diplomática. [«Cosa vi disse Gaucci?»] Ovviamente non ci diede il giorno libero e a Matrecano disse "benissimo capitano, sei fuori rosa. C'è qualche altro sindacalista in squadra?". Poi siamo andati in ritiro. (Mauro Milanese)
- Gaucci aveva i suoi metodi per motivare i giocatori. Quando arrivai ero spesso infortunato e non rendevo al meglio. Una volta mi prese sottobraccio e davanti alla squadra disse: sa Negri, io l'ho acquistata per fare la differenza. Ma per noi, non per gli altri!
- Luciano Gaucci era un vero uragano, un presidente tifoso che lavorava sempre con grande entusiasmo. Qualche anno fa partecipai ad una partita di beneficenza a cui presero parte tanti ex calciatori del Perugia di Gaucci, mi guardai intorno e vidi gente come Ravanelli, Materazzi, Olive, Tedesco, Gattuso, Grosso, Nakata, Allegri, Rapaić, Giunti ecc. Questo giusto per far capire l'alto livello tecnico dei calciatori portati in Umbria dal presidente. Gaucci era un generoso che aveva fiuto per il talento.
- Un presidente visionario che non aveva paura di investire.
Note
[modifica]- ↑ Citato in Marco Sappino, Dizionario biografico enciclopedico di un secolo del calcio italiano, Dalai editore, 2000, p. 2116. ISBN 8880898620
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