Lucio Villari
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Lucio Villari (1944 – vivente), storico italiano.
- [Sull'influenza spagnola] Cominciava con una febbre intensa, un malessere diffuso e crescente: il malato aveva, in pochi giorni, una progressiva perdita di funzioni con momenti di delirio; infine entrava in uno stato di incoscienza. Un decorso violento che lasciava sgomenti quanti gli erano vicini. L'angoscia era accresciuta dalla singolarità di un male che colpiva esclusivamente adolescenti e giovani.[1]
- Così, novanta anni or sono, mentre si consumavano gli ultimi fuochi della prima guerra mondiale, cominciarono a morire a centinaia, a migliaia, a milioni uomini e donne d'ogni parte del mondo. Erano le vittime della "spagnola", una peste insidiosa che non provocava tracce visibili in nessuna parte del corpo e cominciava con i sintomi di una normale influenza.[1]
- [Sull'influenza spagnola] Fu un'ecatombe di giovani pari a quella degli altri giovani caduti in tutta la guerra: circa 600 mila. In maggioranza erano donne e il carattere misterioso della malattia era accresciuto dal fatto che, secondo molte testimonianze di familiari, tramandate privatamente e mai ufficializzate, riuscirono a salvarsi, tra le ammalate, molte che ebbero le mestruazione mentre giacevano a letto.[1]
- Ma, alla fine, quando, come nel racconto manzoniano, il numero dei morti fu tale che molti corpi venivano seppelliti di notte in fosse comuni e senza nome, la "spagnola" divenne un fantasma più incombente e mostruoso della stessa guerra.[1]
Note
[modifica]- ↑ a b c d Da Spagnola, la peste di novant'anni fa, la Repubblica, 30 luglio 2008.
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