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Mahānirvāṇa Tantra

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Mahānirvāṇa Tantra, testo della tradizione tantrica.

La vetta incantevole del Signore delle Montagne, splendente con tutti i suoi vari gioielli, vestita con i molti alberi e molti rampicanti, melodiosa con la canzone di molti uccelli, profumata con la fragranza dei fiori di stagione più belli, alimentata dalla morbida e profumata fresca brezza, ombreggiata dall'ombra di alberi maestosi, dove bei boschetti risuonano con la dolce voce delle canzoni di truppe di Apsara (esseri celestiali), e nella profondità della foresta gruppi di kokila (i cucù neri indiani) impazziti dalla passione del canto, dove (Primavera) il Signore delle stagioni con i suoi seguaci sempre abita (il Signore della Montagna, Kailasa), popolato da (truppe di) Siddha, Charana, Gandharva, e Gànapatya (esseri celestiali). Fu lì che Parvati, trovando Shiva, Suo grazioso Signore, di umore sereno, con riverenza si chinò e per il beneficio di tutti i mondi interrogò il Silenzioso Deva, Signore di tutte le cose mobili e immobili, sempre Compassionevole e sempre Beato, il nettare la cui Misericordia abbonda come un grande oceano, la cui essenza è il puro Sattva Guna, Colui che è bianco come la canfora e come il fiore di gelsomino, l'Onnipresente Uno; Il cui vestito è lo spazio stesso, Signore dei poveri e l'amato Maestro di tutti gli yogi, la cui spirale di capelli ingarbugliati è bagnata con lo spruzzo di Ganga e (del suo nudo corpo) sono le ceneri l'unico ornamento, Colui che è senza passioni, dal collo inghirlandato con serpenti e teschi di uomini, il Signore dai tre occhi, Signore dei tre mondi, con una mano impugna il tridente e con l'altra dà benedizioni; facilmente appagato, la cui sostanza stessa è incondizionata conoscenza, Dispensatore di emancipazione eterna, il sempre-esistente, Senza paura, immutabile, Immacolato, L'uno senza difetto, il benefattore di tutti, e Dio di tutti gli Dei.

Bibliografia

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