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Margherita Panziera

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Margherita Panziera (1995 – vivente), nuotatrice di dorso italiana.

Citazioni di Margherita Panziera

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Citazioni in ordine temporale.

  • [«Qual è la cosa che ti pesa di più della vita da atleta?»] Durante il liceo mi pesava molto non poter avere una vita "normale", e quindi poter andare una settimana in gita a Barcellona, piuttosto che andare in discoteca il sabato sera o anche semplicemente non avere i minuti contati durante la giornata. Ora che il nuoto è diventato il mio lavoro non mi pesa fare questa vita; confesso che ci sono certi periodi che sono più difficili di altri, ma questo vale per ogni cosa in cui ci si impegna nella vita.[1]
  • [«Il successo è servito a cambiarla almeno un po'?»] Mi sono resa conto che non solo dal punto di vista atletico ma anche come persona ho acquisito più sicurezza, e questo si vede. Il nuoto mi ha fortificato per la scuola e per la vita.[2]

Intervista di Alessandro Pasini, corriere.it, 10 dicembre 2018.

  • Ho sempre accusato tantissimo la pressione in gara e persino in certi allenamenti. Ero ansiosa, andavo in iperventilazione e soffrivo disturbi alimentari legati all'ansia. [«Come ne è venuta fuori?»] Ho imparato a fregarmene. [«Cioè?»] Massì. Mi sono detta: perché devo essere così? E ho provato a tuffarmi come se non mi importasse. Anche se poi non è vero, chiaro.
  • [«Ogni stile nel nuoto ha il suo spirito. Com'è nuotare a pancia in su?»] Gli altri hanno la famosa linea nera sotto. Io teoricamente sarei più libera, ma la verità è che io non mi guardo attorno. C'è chi canta o pensa ad altro, io solo a nuotare.
  • [«La Pellegrini che cosa rappresenta per lei?»] Semplice: il modello di riferimento, un simbolo. Vedere Federica allenarsi ti cambia la prospettiva.

Intervista di Cristina Lacava, iodonna.it, 25 luglio 2021.

  • Il talento da solo non basta. Ci sono tanti atleti bravi che si perdono. Chi ha meno talento ma non molla mai riesce ad avere risultati migliori di chi sta con il freno a mano tirato perché non regge la fatica. Noi che andiamo alle Olimpiadi abbiamo stretto i denti anche quando non ci sentivamo al 100 per cento, senza mai fermarci.
  • [...] ho imparato che un fallimento non cambia la vita, che non bisogna lasciarsi condizionare dalle sconfitte. Se ti impegni sempre, anche se una gara va male non è una tragedia. Anzi, può servirti a migliorare. Devi capire cos'è successo: ho sbagliato l'allenamento? Non avevo il giusto approccio mentale? Ho sottovalutato qualcosa? Una gara non determina il valore di una persona. Non conta il risultato, conta il percorso.
  • Noi nuotatrici siamo sempre in costume, lavoriamo con il corpo, ed è facile riversare sul cibo i problemi personali.

Note

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  1. Dall'intervista di Mauro Mantegazza, Margherita Panziera / La nuotatrice si racconta: l'anno della svolta, ora credo nel podio olimpico, ilsussidiario.net, 11 settembre 2018.
  2. Dall'intervista di Stefano Arcobelli, Schiena sull'acqua per una vita da leonessa, SportWeek nº 14 (931), 6 aprile 2019, pp. 88-92.

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