Mariasole Pollio

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Mariasole Pollio (2003 – vivente), attrice, conduttrice televisiva e modella italiana.

Citazioni di Mariasole Pollio[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • La recitazione è un mezzo potentissimo che mi permette di comunicare con le persone. Molto spesso, riesco ad esprimermi più nella recitazione che nella vita di tutti i giorni. Mi piacerebbe poter raccontare un personaggio con una storia forte alle spalle. Voglio poter dare un messaggio di forza, di positività, di coraggio. Sarebbe interessante poter dare voce ad una persona che vive dei momenti bui ma riesce a trarne una possibilità di cambiamento. Inoltre, sarebbe molto interessante poter sperimentare una ragazza lontana da quella che sono nella realtà e che mi permetta di poter parlare di temi delicati come il bullismo.[1]
  • Sono nata d'estate ed è la stagione che amo di più e che mi rappresenta. Il ricordo più bello è quello dei miei compleanni passati. Ho bellissime memorie legate alle mie feste. In generale, anche adesso amo festeggiare il giorno in cui sono nata, ho sempre questa immagine bella in cui celebro la vita che mi fa sentire felic.e[1]
  • [«Un libro a 17 anni. Hai avuto coraggio a esporti tanto»] Quando me lo hanno proposto ero scettica, pensavo di essere troppo giovane per avere qualcosa da raccontare. Non avevamo una storia e non poteva essere una biografia: a neanche 18 anni che biografia vuoi fare? Ma dopo i primi incontri con la ghost writer, parlando sono venuti fuori molti argomenti. Provo a spiegarti la sensazione: dentro di me c'erano delle cose forti, sentivo di essere una ragazza giovane che parlava alla sua generazione, ma che vive anche una vita insolita rispetto agli altri adolescenti.[2]
  • Mi sento fortunata perché non sono partita dal social per poi iniziare a studiare recitazione. Vengo da una formazione scolastica, ho iniziato a studiare teatro e cinema da bambina, lavorando sulle scene e sulla memoria fino alla morte. Il web è sempre stato il mio tramite di condivisione con il pubblico, mi sono servita dei social per portare il mio lavoro anche lì. Non sento la pressione di un conflitto con il lavoro di attrice, anche se ogni tanto qualcuno confonde le cose. Penso che tutti possano fare tutto ma bisogna studiare. Sono per la meritocrazia, non mi piace chi arriva in alto perché ha già un milione di follower.[2]
  • [«In uno dei primi capitoli [del libro] racconti della tua prima "Shitstorm", tempesta di insulti sui social, dovuta a un tuo amico youtuber»] Sì, è stato terribile. Lui non era una mia "crush" [cotta, ndr], lo ammiravo visto che anche io stavo muovendo i primi passi in quel mondo. Un giorno è venuto a pranzo a casa mia, invitato da mia madre per farmi una sorpresa. Per ricordo gli ho chiesto un autografo sul mio armadio, e poi la sera ho postato quell'immagine su Instagram. Il mattino dopo, appena sveglia, il mio telefono sembrava impazzito, tutte le sue fan si erano rivoltate contro di me. [«E lui non ti ha sostenuta?»] È stata la mia prima delusione. Il giorno dopo ha chiamato mia madre. Non per scusarsi, né perché fosse preoccupato per me. Voleva che cancellassimo la foto della sua firma sul mio armadio e tutti gli altri post del mio profilo in cui comparivamo insieme. "Sai, non posso mettermi contro i miei fan" è stata la frase che mi ha più ferita. Mi sentivo vittima di un'ingiustizia e per un po' ho pensato di mollare i social. [«Come ne sei uscita?»] Raccontando la verità. A quel punto qualcuno ha iniziato a credermi, a capirmi e a sostenermi.[3]
  • [«Com'è stato affiancare Roby Facchinetti?»] Ho scoperto che oltre ad essere il mito della musica che tutti conosciamo è una persona meravigliosa. Ha degli occhi che esprimono tutto il suo grande cuore e il talento leggendario. Per me è un vero onore potergli stare accanto, ha molto da insegnare a livello sia artistico che umano. Non vedo l'ora che inizino le riprese del nostro docufilm, so già che sarà un'emozione grande poter vivere da così vicino una storia meravigliosa di cui Roby è stato un grande protagonista.[4]
  • Sono convinta fortemente che l'unica cosa che non ti fa realizzare i tuoi sogni è proprio la paura di perderli. Io non ho paura perché so che in ogni caso, anche se in un determinato contesto non dovessi performare al 100%, tutto fa parte di un percorso di maturazione. Se ci credi e se ci metti tutto il cuore e tutta la passione che hai, non puoi non raggiungere grandi risultati.[5]

«Quando ho capito che la sensibilità è un dono»

Intervista di Mario Manca, vanityfair.it, 14 luglio 2020.

  • [«Riesce a conciliare lo studio con i suoi impegni?»] Se si vuole, è possibile dedicarsi a entrambe le cose: lo studio e i sogni. Frequento una scuola privata e, viaggiando tanto, mi è capitato spesso di studiare le dispense online: è per questo che sono stata contenta che anche gli altri potessero confrontarsi con un metodo di studio che io già conoscevo e che mi è sempre servito tanto. Mi piacerebbe continuare con l'Università anche se non so ancora quale indirizzo. Di sicuro continuerò a puntare sulla recitazione e sulla conduzione: con un po' di sacrifici, penso che sia possibile portare avanti entrambe le cose in modo parallelo.
  • [«Che ricordo ha del primo giorno sul set?»] Ero molto emozionata, e ho avuto la fortuna di condividere l'esperienza con persone meravigliose che mi hanno sempre rassicurata quando avevo incertezze o dubbi. Tempo dopo, mi hanno raccontato che all'inizio è come se mi fossi buttata senza paracadute e penso che abbiano ragione: con un po' di ingenuità e la voglia di dare il massimo, sono riuscita a godermi il viaggio a tutto tondo, senza limiti.
  • [«Dove le piacerebbe arrivare?»] In America, anche se ci sono tantissimi registi italiani con i quali mi piacerebbe tantissimo lavorare, da Muccino a Sorrentino. Poi mi affascina il mondo della conduzione: se dovessi proprio pensare in grande mirerei a Sanremo, che per il nostro Paese è un'istituzione. Mi piacciono i monologhi recitati, la scala, quegli abiti meravigliosi.

«La mia incoscienza mi ha salvata»

Intervista di Giovanni Ferrari, iodonna.it, 13 luglio 2022.

  • [«Il suo primo approccio alla recitazione è arrivato quando aveva solo tre anni e mezzo [...]. È sempre stato tutto così chiaro in lei?»] Tante cose ancora oggi non sono limpide in me: mi sento in evoluzione. Però la recitazione è sempre stata l'unica certezza, l'unica costante. Non lo so spiegare bene ma so che è una cosa che fa parte di me. Ho sempre avuto la certezza che fosse la mia strada.
  • [...] io credo che in questa velocità sia importante anche fermarsi: quando ti fermi e capisci il momento in cui ti trovi, non è tempo perso. È il tempo che guadagni per il tuo futuro. Noi millennials siamo nati così, è tutto veloce per noi, abbiamo un sacco di stimoli fin da quando siamo piccolini. Basta pensare ai social.
  • [...] sono rimasta colpita dalla magia che si crea durante una scena: è bellissimo. È come se il mondo si fermasse.

Note[modifica]

  1. a b Dall'intervista di Anna Chiara Delle Donne, Maria Sole Pollio: «Positività ed energia sono alla base delle mie interpretazioni e del mio rapporto con i fan», wondernetmag.com, 6 marzo 2020.
  2. a b Dall'intervista di Chiara Del Zanno, Mariasole Pollio, "Oltre" tutto (social compresi), rollingstone.it, 22 maggio 2021.
  3. Dall'intervista di Annalia Venezia a Grazia nº 23; citato in Mariasole Pollio: «Ho imparato a guardare oltre le mie fragilità», grazia.it, 25 maggio 2021.
  4. Dall'intervista di Claudia Catalli, Mariasole Pollio tra incontri magici e i Pooh a Cannes 2022, cosmopolitan.com, 12 giugno 2022.
  5. Dall'intervista di Niccolò Fabbri, Mariasole Pollio a TvBlog: "Reality? Sì da conduttrice, no da concorrente. Battiti Live? Mi ha insegnato a gestire le emozioni", tvblog.it, 18 luglio 2022.

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