Marina Ovsjannikova

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Ovsjannikova nel 2023

Marina Vladimirovna Ovsjannikova (1978 – vivente), giornalista russa.

Citazioni di Marina Ovsjannikova[modifica]

  • [Sull'invasione russa dell'Ucraina del 2022] Quello che avviene in Ucraina è un crimine. La Russia è il Paese aggressore. La responsabilità ricade su una sola persona: Vladimir Putin. Mio padre è ucraino, mia madre è russa, e non sono mai stati nemici. La Russia deve fermare immediatamente questa guerra fratricida. Purtroppo negli ultimi anni ho lavorato al Primo canale, occupandomi della propaganda del Cremlino e ora ne provo molta vergogna, perché ho consentito di dire bugie alla nazione e di zombizzare i russi. Abbiamo taciuto nel 2014, quando tutto questo era solo all’inizio. Non siamo scesi in piazza quando il Cremlino ha avvelenato Navalny. Abbiamo solo osservato in silenzio questo regime disumano. E ora ci ha voltato le spalle tutto il mondo, e altre dieci generazioni non si potranno togliere la macchia di questa guerra. (registrazione fatta prima della sua irruzione nello studio di Vremja, 13 marzo 2022)[1]

Da Marina Ovsyannikova, la giornalista che ha sfidato Putin: «Temo per i miei figli, non mi sento un’eroina»

Da un'intervista alla Reuters, riportato in corriere.it, 16 marzo 2022.

  • [Sull'invasione russa dell'Ucraina del 2022] Mi è tornata in mente la mia infanzia in Cecenia. In qualche modo, ho cominciato a capire cosa stanno passando quelle povere persone in Ucraina. Ed è qualcosa che non si può accettare.
  • Noi vivevamo a Grozny, e ricordo quando dovemmo lasciare la nostra casa all’improvviso, perché restare era diventato pericoloso. Avevo 12 anni, c’erano bombardamenti continui. Da un giorno all’altro prendemmo quel che potemmo prendere delle nostre cose, e partimmo.
  • All’inizio ho pensato di andare con un cartello in una piazza vicino al Cremlino. Ma poi ho pensato che l’effetto sarebbe stato nullo. Sarei diventata soltanto un’altra manifestante arrestata. [...] Desideravo anche mandare un messaggio al popolo russo. Non siate degli zombi, non date retta a questa propaganda. Imparate come analizzare le notizie, e cercate altre fonti, che non siano la televisione russa di Stato.
  • Non mi sento un’eroina, volevo solo che il mio sacrificio non risultasse vano e che servisse ad aprire gli occhi alla gente.
  • Non voglio andarmene da questo Paese, perché sono e mi sento russa. Sono solo sono contraria alla guerra. Non credo che sia giusto che qualcuno possa essere punito per le sue opinioni; quindi, spero che non venga formulata alcuna accusa penale nei miei confronti. E soprattutto, spero che non accada nulla ai miei figli. L'unica cosa che mi preoccupa davvero è la loro sorte.
  • Credo in quel che ho fatto, ma ora capisco anche l’entità dei problemi che dovrò affrontare, e sono molto preoccupata per la mia sicurezza.

Da Marina Ovsyannikova, la giornalista dissidente della tv russa: «Mio figlio adolescente mi accusa di aver rovinato la vita a tutti»

Da un'intervista alla Spiegel, riportato in corriere.it, 18 marzo 2022.

  • Tutto può succedere: un incidente d’auto, tutto quello che vogliono. Ne sono consapevole e devo fare attenzione. Ma ormai ho già superato il punto di non ritorno.
  • Mia madre è ancora sotto shock, è completamente esausta. Mio figlio è stato molto colpito da tutto questo, sta attraversando una fase difficile alla sua età, comunque. Mi ha accusato di aver distrutto tutte le nostre vite. Ne parliamo tra noi, ma è difficile.
  • L’inizio della guerra contro l’Ucraina è stato per me un punto di non ritorno. Nessuno - né io, né i miei amici o la mia famiglia se lo aspettavano.

Da «Il culto di Putin si sgretolerà: anche i russi capiranno che è un criminale»

Intervista di Zhanna Agalakova, Ildubbio.news, 21 febbraio 2023.

  • La scelta di scappare è stata ovvia per me perché come alternativa avevo solo la prigione.
  • Pensavo che il mondo intero si sarebbe unito e sarebbe stato in grado di fermare questa follia. Dopotutto, fin dall’inizio è stato chiaro a tutti come la guerra fosse un errore fatale e storico per Putin. E anche chiaro a molti come tutti questi anni di potere assoluto e autoritario gli abbiano fatto perdere ogni contatto con la realtà. L’inalienabilità del potere è la cosa peggiore che possa accadere a un paese.
  • I russi subiscono continuamente il lavaggio del cervello attraverso la propaganda. Per 20 anni, la televisione in Russia ha descritto Putin come il salvatore della terra russa, per il quale non può esserci un’alternativa. Ma non credo che i sondaggi di opinione riflettano esattamente il quadro reale del paese. In primo luogo, solo i cittadini leali, quelli che sostengono le autorità, accettano di rispondere ai sondaggi. Si tratta per lo più di anziani che vivono in provincia. Le persone giovani generalmente non rispondono a questi sondaggi. E questo lo si può constatare maggiormente a Mosca e nelle grandi città dove vivono le persone più attive e progressiste politicamente. L’immagine che emerge da questi sondaggi è distorta. Semplicemente le persone hanno paura, si sono nascoste e non rispondono. E Putin sembra ormai un uomo che ha perso la fiducia, insicuro. Paranoico, sospettoso, non appare più in pubblico come una volta. Una persona impaurita.
  • Il 75% dei russi non è mai stato all’estero. La loro percezione del mondo è distorta dai canali televisivi di propaganda che da anni alimentano l’odio verso l’Occidente.
  • [...] una madre single è una vittima scomoda per le autorità. Potrebbe provocare proteste. Lo hanno capito benissimo e hanno scelto di discreditarmi, infangare il mio nome, dichiarare che ero una spia britannica. E quando ho lasciato la Russia, hanno fatto circolare l’idea che fossi un agente dell’FSB, che lavoravo per il Cremlino. Sanno come manipolare questo tipo di informazione. [...] Era chiaro a tutti che si trattava di una protesta compiuta da una persona sola, senza nessuna partecipazione esterna, ma poi sono cominciate a girare “voci” con una diversa versione. Ho capito che nessuno mi credeva più. E così ho cercato di parlare apertamente il più possibile, di difendermi e di rilasciare interviste per i tanti media che mi hanno contattato.
  • La politica della Russia e di Putin è basata sulle bugie, l’ipocrisia e le aggressioni costanti ai nostri vicini. La reputazione del nostro paese è gravemente offuscata non solo in Ucraina, ma in tutta l’area ex-sovietica e l’ex blocco comunista. E quindi, non sono inclini a credere ai russi.
  • Durante la prima guerra in Cecenia, le forze russe hanno raso al suolo la mia casa. Non è rimasto nulla e mia madre e io siamo dovute fuggire da Grozny. Sono stati anni di sofferenza e privazioni. Potrei dire che la mia infanzia è stata infelice. E quando la mia casa è stata distrutta, ho espresso un desiderio: quando avrò dei figli loro avranno una casa e un’infanzia felice. Ho lavorato a lungo per costruire il mio mondo felice - una grande casa, una famiglia, tutto ciò che mi era mancato. E sembrava ci fossi riuscita e che finalmente potessi vivere e godermi la vita. Ma quando è iniziata la guerra in Ucraina, non sono riuscita a rimanere in silenzio. Non potevo fare finta che nulla stesse accadendo. Non potevo vivere in questo mondo felice che avevo costruito. La guerra mi aveva già distrutto una volta, quando le forze russe hanno bombardato Grozny e distrutto la mia casa. E ora il Cremlino mi ha privato della mia casa, della mia famiglia e della mia patria.
  • Posso solo dire che i miei cari non mi hanno sostenuto. Mia madre, che peraltro ha la stessa età di Putin, ha detto che dovrei essere messa in prigione il più presto possibile, visto che ho osato oppormi al potere. Mio figlio mi ha chiamata traditrice della famiglia e della patria. Ma non me la prendo con loro, col tempo il culto della personalità di Putin verrà smontato, proprio come in passato con Stalin, e tutti capiranno, anche loro. Ma ci vorrà del tempo.
  • [«Se avessi la possibilità di rivolgerti a Putin, cosa gli diresti?»] Gli direi che è un criminale. Ha distrutto la vita degli ucraini e sta distruggendo il proprio popolo. Verrà processato in Russia per tradimento dello Stato e davanti al Tribunale Internazionale dell’Aia come criminale di guerra per il genocidio del popolo ucraino e per questa guerra insensata.

Note[modifica]

Altri progetti[modifica]