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Martina Guiggi

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Martina Guiggi (2014)

Martina Guiggi (1984 – vivente), ex pallavolista italiana.

Citazioni di Martina Guiggi

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Citazioni in ordine temporale.

sportsondrio.it, 5 luglio 2017.

  • [«Martina, provi più soddisfazione per una fast o per un attacco?»] L'attacco è il mio pezzo forte e quando la palla va a terra è una gran soddisfazione ma anche quando stampi un muro ad un'avversaria è una gioia allucinante.
  • [«Per te cosa è stato determinante?»] Penso la dedizione, soprattutto negli ultimi anni quando mi devo confrontare con ragazze giovani alte 2 metri che saltano 2 metri e con una fisicità devastante. Ma ne ho viste anche tante perdersi per strada perché non avevano un obiettivo chiaro in testa. Fin da piccola, da quando ho iniziato e capito che questa era la mia passione sono andata come un treno. Non mi sono fatta distrarre.
  • A 16 anni sono entrata nel Club Italia, il ritiro permanente della Federazione. Eravamo delle ragazzine, dai 16 ai 18 anni, ci siamo solo allenate e poi abbiamo fatto dei tornei. È stato l'anno della svolta. Provenendo da una realtà piccola, dilettantistica del mio paese, al Club Italia mi hanno dato un'impostazione professionale [...]
  • [«Martina, ti rivedi nelle giovani?»] In alcune si, portano in palestra quella allegria e quell'entusiasmo che per noi è essenziale perché dopo anni diventa un po' routine. Portano solarità, la voglia di scherzare e di rimanere in campo oltre l'orario per migliorare. Mi rivedo in loro, mi piace quando mi chiedono consigli.
  • In questi anni ho pianificato tanto ma non è tornato nulla. La nostra è una vita molto strana, a volte speri di rimanere in una città diversi anni, speri di farti dei progetti, di fermarti in un posto. Poi alla fine della stagione cambia tutto, cambi squadra per diversi motivi e cambiano anche i progetti. Ho imparato che devo vivere alla giornata [...]

volleynews.it, 20 ottobre 2020.

  • [«Sei tornata alla pallavolo dopo la maternità: come è cambiata la tua vita, e soprattutto il tuo rapporto con lo sport?»] Praticamente è cambiato tutto! Prima il mio unico pensiero era allenarmi e giocare, poi il resto della giornata me la gestivo con calma, tra i lavori di casa, uscire, fare shopping, dormire [ride, ndr]... Adesso la bimba è la mia priorità assoluta e gira tutto intorno a lei. Bisogna cercare di preparare tutto in anticipo perché stia bene mentre io sono agli allenamenti, incastrare il mio programma con quelli di Mitar [Djuric, marito di Martina, ndr] e della babysitter, e resta pochissimo tempo per riposarsi perché nei rari momenti in cui lei dorme cerco di fare tutto il resto! Ecco, in tutto questo giocare è diventato molto più stancante rispetto a prima, anche perché devi sempre pensare a mille cose e non sei mai tranquillo.
  • [«Ripensando alla tua carriera da pallavolista, c'è qualcosa che vorresti cambiare?»] È una domanda difficile: a posteriori uno cambierebbe tantissime cose, ma a pensarci bene tutto ciò che ho fatto, comprese le scelte sbagliate, mi hanno insegnato qualcosa o mi ha permesso di guadagnare qualcos'altro. I più grandi rimpianti riguardano indubbiamente la nazionale [...]. Però poi mi guardo indietro e penso che, se fossi stata convocata alle Olimpiadi di Londra 2012, forse non avrei conosciuto Mitar e la mia vita sarebbe cambiata... ogni cosa ha il suo perché e io mi sento abbastanza a posto con la mia coscienza, tutto quello che potevo fare l.ho fatto con il massimo impegno. E poi ci sono tutte le altre cose che non dipendono da noi.
  • [«Com'è cambiata la pallavolo rispetto agli anni della Scavolini?»] Facile: la pallavolo moderna è molto più fisica rispetto a quello che si faceva una volta, molto più potente, magari entusiasmante da vedere, ma molto meno tecnica. Il gioco probabilmente è più scontato adesso che dieci anni fa, perché allora si puntava di più sulla tecnica, sugli schemi, sulla velocità, adesso si va di "bombe" dalla prima linea o magari anche dalla seconda, per chi può, e si lavora nettamente meno su fondamentali come bagher e alzata.

Citazioni non datate

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  • Nei play-off ha poca importanza conoscere il nome dell'avversaria, ma è essenziale scendere in campo e fare la partita della vita.[1]

Note

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  1. Da Alberto Battimo, L'intervista a Martina Guiggi, vanovarava.it.

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