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Matteo Giulio Bartoli

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Matteo Giulio Bartoli (1873 – 1946), linguista e glottologo italiano.

Incipit di alcune opere

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Italia linguistica

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Per italiano intendiamo la lingua letteraria usata nella Penisola appenninica e nelle tre grandi isole vicine, o, più esattamente, in questi territori:
nel Regno d'Italia con le colonie e San Marino;
in Corsica[1] e nel Nizzardo, nella Svizzera italiana e a Malta;
infine, in vari territori d’oltre mare, tra i quali importa rilevare le oasi italiane del Litorale dalmatico e della Tunisia.

Lettere giuliane

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Veniamo al quesito principale.
Il quesito va brevemente formulato così: quale dei due termini, Litorale austro-illirico e Venezia Giulia, è preferibile? Preferibile dal lato pratico (per l'intelligibilità e la legalità) e dal lato scientifico (storico-geografico e linguistico).

Bibliografia

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  • Matteo Bartoli, [Italia linguistica: abbozzo dell'Italia dialettale e alloglottica, estratto dalla Grammatica storica della lingua italiana del Meyer-Luebke], Giovanni Chiantore, 1927.
  • Matteo Giulio Bartoli, Lettere giuliane: per la storia dell'italianità nostra, Società degli studenti giuliani L'Innominata, 1903 (Capodistria: Tipografia Cobol-Priora).

Note

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  1. Vero è che oggi la lingua letteraria predominante nella Corsica è la lingua francese, nel senso che questa lingua si legge e si ode in tutti gli uffici dell’Isola, compresi quelli del Comune e della Chiesa, e domina assoluta in tutte le scuole. E similmente si deve convenire che anche in altre terre d’Italia non pertinenti all’odierno Regno la lingua letteraria predominante non è l’italiana. D’altro canto si deve notare che in tutte queste regioni, compresa la Corsica, l’italiano è tutt’altro che morto e che anzi va riconquistando il terreno perduto.

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