Maurizio Zennoni

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Maurizio Zennoni (1958 – 2017), pugile e allenatore di pugilato italiano.

Citazioni di Maurizio Zennoni[modifica]

  • Sono un maestro, non un allenatore. Prima bisogna curare l'uomo e poi l'atleta.[1]
  • [A proposito del suo pugile ed amico Giacobbe Fragomeni] È un'atleta meraviglioso, uno dei pochi a cui bisognava dire basta allenamenti, anche con i vari acciacchi che ha avuto. Il suo non era un pugilato sopraffino ma d'attacco. Non era molto alto per la sua categoria e ha dovuto sempre guadagnarsi la distanza.[1]

Da In ricordo di Maurizio Zennoni, che ha lottato per difendere i suoi sogni

Intervista di Dario Torromeo, Boxeringweb.net, 10 novembre 2017

  • Venivo da un paesino di mezza montagna, Montebello, 800 metri sul livello del mare. Quando da ragazzo sono arrivato a Parma, i cittadini ci prendevano in giro. Noi reagivamo e le buscavamo.
  • Avevo dentro tanta rabbia da scaricare. I miei genitori lavoravano soprattutto a mezzadria. E i padroni erano padroni, le cosce delle galline le volevano sempre loro. Bisognerebbe che molti giovani di oggi capissero cosa voglia dire essere mezzadri, affronterebbero la vita in modo diverso. Io l’ho fatto attraverso la boxe.
  • Nel professionismo sono stato poco, due match e basta. [...] Avevo le manine da signorina. Avevo più paura a picchiare che a prenderle. E poi dovevo lavorare. Quando ho trovato un'occupazione fissa sono tornato dal mio vecchio maestro Odino Baraldi per ricominciare. [Odino Baraldi] Aveva la vista lunga. Mi ha detto: non ho bisogno di pugili, ho bisogno di qualcuno che continui la mia attività. E ora sono il maestro della Boxe Parma.
  • Io sono onesto con chi entra in palestra. Spiego che soldi da andare a prendere non ce ne sono. Quella è roba per pochissimi talenti. Se si vuole fare uno sport affascinante, capace di regalare emozioni intense, bene. Ma se si cercano soldi è meglio rivolgersi altrove.
  • Una mia decisione sul ring non si discute, si accetta.
  • Un'ora al giorno. Giù a picchiare con l'accetta sul legno. Come ai vecchi tempi, diventano tutti Rocky lassù in montagna nei boschi di Montebello. Da quando lo facciamo, hanno meno problemi alle mani.
  • Bisogna saper voltare pagina. Dopo la vita da pugile c'è quella da uomo. Si deve arrivare preparati e al meglio a questo appuntamento.

Da Il coach Zennoni: "Nella boxe la prima cosa è il rispetto. Delle regole e delle persone"

Intervista di Chiara Corradi, Parmateneo.it, 23 novembre 2015

  • Ero un ragazzo molto timido e la prima volta che ho messo piede in palestra l'ho fatto con un mio amico, più grande di me, per vincere la paura.
  • Il pugilato è uno sport di testa, i pugni da soli non bastano.
  • [quali sono le cose che deve insegnare un maestro] Il rispetto delle regole e della persona. Non bisogna pensare che chi pratica pugilato sia rude o violento, i boxeur nella vita di tutti i giorni sono dei cuccioloni e quando andiamo nelle trasferte riceviamo sempre i complimenti dagli albergatori che rimangono sorpresi della nostra educazione. Chi pratica pugilato sa che una delle regole fondamentali è il rispetto dell'avversario: al termine dell'incontro ci si abbraccia e i pugili sono in ottimi rapporti, anche di amicizia, tra loro. Non deve mai succedere che un rivale sul ring venga deriso o sbeffeggiato al termine del match.
  • I miei sogni li ho realizzati quasi tutti, grazie ai risultati positivi dei miei allievi: mi piacerebbe che il mio lavoro e la mia passione in questo sport venga tramandato alle generazioni future e che i miei ragazzi diventino un domani quello che sono stato io per loro.

Da Una bella intervista di Maurizio Zennoni, forse l'ultima, che ci parla della sua vita e della Boxe Parma

intervista di Corrado Beldì, BoxeRingFpi.it, 9 novembre 2017

  • Se non ti alleni tre volte a settimana, meglio lasciar perdere. Piuttosto vai a farti una bella passeggiata.
  • Tutti sappiamo insegnare, non è quello il punto. Conta tutto il resto. A un pugile devi voler bene come a un figlio. Per i miei ragazzi sono disponibile 24 ore al giorno, anche per le cazzate. Il pugile è un animale sensibile, devi saperlo prendere, devi aiutarlo a scegliere la strada giusta.
  • Sappiamo leggere un match e non ci facciamo problemi ad interromperlo se necessario. Le grandi punizioni non servono a nulla.
  • [a proposito del suo pugile Leonardo Damian Bruzzese] Io gli ho dato fiducia ed è tornato a vincere.
  • La mia più grande soddisfazione è quando un pugile, a fine carriera, invece di finire sotto un ponte si costruisce una vita, in palestra o nella società civile.
  • Il compito del maestro è educare, mica solo insegnare la boxe.

Note[modifica]

  1. a b Da un'intervista di Christian Donelli; citato in Fragomeni, parla Maurizio Zennoni: 'Giacobbe è come un fratello, ma ora gli consiglio di smettere', Parmatoday.it, 11 maggio 2016.