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Max Kommerell

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Max Kommerell (1902 − 1944), storico della letteratura, scrittore e traduttore tedesco.

Citato in Leone Traverso, Studi di letteratura greca e tedesca

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  • Che è il ritmo per Kleist? Gesticolazione. Con questa ricchezza di gesti Kleist assolve al debito, che gli rimane, di comunicare. Così che i versi hanno una duplice virtuosità; possono parlare come notizia o come gesto. (da Sulla Kätchen di Heilbronn, p. 180)
  • Il verso è il parlare in sogno della lingua. (da Sulla Kätchen di Heilbronn, p. 180)
  • Il poeta che da se stesso conosce la qualità dell'enigma rispetta l'enigma nelle sue creature. (da Sulle novelle e altri scritti in prosa, p. 196)
  • Kleist non reca un Dio, pure le sue composizioni ci irradiano con tutto lo splendore di "misteri." Egli ha ridato all'intimo dell'uomo il mistero. Il suo "vero" non è una verità del mondo o dello spirito, e neanche l'assenza di menzogna. È il moto, senza segni né difesa né volontà, dell'intimo, sicuro nel suo pudore, onnipotente perché non conosce condizioni. Nessuno si purifica. Il destino è scoprirsi. Allora si percorre il cammino che si chiama "manifestazione dei sentimenti" finché l'anima diviene un elemento. Così soltanto è per Kleist degna di onore, ché così essa confina con un Regno. Una nuova bellezza comincia, che è come la bellezza dei movimenti di un animale, miti o minacciosi; l'opinione cede all'intimità, il valore alla necessità. E così, come si vive nella propria verità, vivere nella verità di una natura estranea è amore. (da Sulle novelle e altri scritti in prosa, p. 196)

Bibliografia

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Leone Traverso, Studi di letteratura greca e tedesca, Feltrinelli, Milano, 1961.

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