Merry Wiesner-Hanks
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Merry E. Wiesner-Hanks (1952 – vivente), storica statunitense.
Le donne nell'Europa moderna
[modifica]- [Su Catherine Des Roches] Catherine decise di crearsi da sola il proprio «destino femminile» e non si sposò mai, anche se ricevette numerose proposte di matrimonio; lei e sua madre [Madeleine Des Roches] rimasero molto legate l'una all'altra e morirono durante un'epidemia di peste, forse addirittura lo stesso giorno. Il fatto di rifiutare il matrimonio era piuttosto insolito, e una delle poesie più citate di Catherine evoca i suoi sentimenti ambivalenti sul tentativo di conciliare il mondo domestico delle donne e l'universo pubblico degli uomini. (pp. 144-145)
- [Su Anna Maria van Schurman] Nata in Olanda a Utrecht, fu educata assieme ai due fratelli sotto la guida del padre. In un primo momento coltivò la pittura, l'incisione e altre arti figurative, poi, in seguito all'amicizia con nobildonne colte e uomini eruditi, studiò un certo numero di lingue antiche, tra cui l'ebraico, il caldeo, l'arabo e il siriano. Scrisse una grammatica etiope ed ebbe il raro privilegio di frequentare le lezioni all'Università di Utrecht, pur se costretta a nascondersi dietro un paravento. (p. 147)
- Era conosciuta in tutta Europa per la sua cultura, la sua casa era aperta agli intellettuali, ma fu anche oggetto di frequenti critiche, per rispondere alle quali scrisse un breve saggio in latino in cui si chiedeva «se lo studio delle lettere si addica a una donna cristiana». (pp. 147-148)
- Una delle più famose [predicatrici] fu un'inglese, Anne Askew, che nel 1546 fu torturata e condannata a morte per le sue convinzioni religiose. Come Urgula von Grumbach e Marie Dentière difese le proprie scelte e per tutto il processo replicò con citazioni bibliche alle accuse degli inquisitori; la risposta ricorrente alle loro domande era l'affermazione del diritto di ogni cristiano a leggere e interpretare la Bibbia per conto proprio: «Credo in ciò che la Scrittura m'insegna». Askew fu una delle poche martiri che provenivano dalla gentry o dalla borghesia. (pp. 210-211)
- Anna von Stolberg, ad esempio, era superiora dell'abbazia di Quedlinburg e controllava un'area di notevole estensione che comprendeva nove chiese e due monasteri maschili. Quando negli anni Quaranta del Cinquecento adottò la Riforma [protestante], impose a tutti i religiosi di prestare giuramento alla Confessio Augustana di Lutero e trasformò la sua casa francescana in una scuola elementare mista, interessante rovesciamento di genere della prassi maschile di aprire scuole negli ex conventi di suore o di utilizzare il loro patrimonio per sovvenzionare gli studenti universitari (maschi, naturalmente). Anna von Stolberg continuò a godere dei privilegi concessi dall'imperatore e dal papa: la Chiesa cattolica non intendeva certo negare il proprio appoggio a quello che, in ogni caso, continuava a essere un convento. E non fu neppure sconfessata dalle gerarchie protestanti per le quali, in ogni caso, lei era luterana. (p. 214)
- Tra le altre ricordiamo Luisa de Carvajal y Mendoza (1566-1614), nobile spagnola che si rifiutò di sposarsi o prendere il velo come desideravano i suoi familiari. Andò a Londra e parlò apertamente della conversione alla fede cattolica nei negozi e nelle strade, scrivendo in seguito che la gente diceva che «ero come un prete romano vestito da donna, per convincere meglio le persone della mia religione». (pp. 217-218)
- Ward organizzò l'istituto [della Beata Vergine Maria] sul modello della Compagnia di Gesù e si dedicò al soccorso ai poveri e agli infermi di Londra, a far visita ai carcerati cattolici, a impartire l'istruzione a domicilio. I suoi successi infastidirono la gerarchia ecclesiastica che le ordinò di interrompere l'attività missionaria, poiché «nella Chiesa non si è mai visto che le donne possano compiere l'Ufficio apostolico». Indomita, Ward impresse un nuovo indirizzo al suo impegno e aprì case in molte città europee: le affiliate, che non prendevano i voti, avviavano scuole gratuite per alfabetizzare giovani di entrambi i sessi e insegnar loro un mestiere. (p. 218)
- Antoinette Bourignon (1616-80), una mistica francese, aveva un piccolo gruppo di seguaci, anche se rifiutò di formare qualsiasi associazione ufficiale, convinta che le divisioni all'interno del cristianesimo erano segni dell'imminente fine del mondo. Credeva che la rinascita spirituale fosse più importante del battesimo e così anche gli ebrei e i musulmani potevano essere benedetti e compresi nella risurrezione. (pp. 226-227)
- Jane Lead (1623-1704) scrisse che la vera conoscenza religiosa era possibile soltanto con il ricorso all'interiorità, alla ricerca di una luce interiore. Formò un gruppo di credenti con le sue stesse convinzioni, chiamato Associazione Filadelfia («amore fraterno»), esortando a cercare la «saggezza virginale di Dio» e a non «prostituirsi al Signore della Ragione». (p. 227)
Bibliografia
[modifica]- Merry E. Wiesner-Hanks, Le donne nell'Europa moderna, introduzione di Angela Groppi, traduzione di Daniela Aragno, Einaudi, Torino, 2017. ISBN 978-88-06-21189-9
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