Mery per sempre
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Mery per sempre
Tony Sperandeo in una scena del film
Titolo originale |
Mery per sempre |
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Lingua originale | italiano |
Paese | Italia |
Anno | 1989 |
Genere | drammatico |
Regia | Marco Risi |
Soggetto | Aurelio Grimaldi (romanzo) |
Sceneggiatura | Aurelio Grimaldi, Sandro Petraglia, Stefano Rulli |
Produttore | Claudio Bonivento |
Interpreti e personaggi | |
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Mery per sempre, film italiano del 1989 con Michele Placido e Claudio Amendola, regia di Marco Risi.
Frasi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Loro mi chiamano "Minchiadura". (Natale)
- La vita... Nella vita c'è chi nasce minchia dura, e c'è chi nasce minchia secca. C'è chi la piglia e c'è chi la dà (Natale)
- Tu fici 'u letto, ti pulizziò i scarpe: finiscila! E dopo 'u letto un l'ave a fare solo a ttia, l'ave a fare pure a mia! (Carmelo, [a Natale])
- Tagghiami a panza, minchia dura! (Carmelo, [a Natale])
- Minchia, karakiri fici! (Natale)
- Ma che minchia hai scritto, ah?! Natale oggi non è triste per niente! Natale oggi ci ha i cazzi suoi! (Natale) [scrivendo alla lavagna: "Natale cià i cazzi suoi"]
- Lo sapete perché non c'è l'acqua?... Perché in Sicilia c'è la mafia. E la mafia, negli anni, attraverso l'acqua ha stabilito il suo dominio sulle campagne. E in nome dell'acqua ha ricattato, ha derubato, ha ucciso, contadini, pastori, povera gente, i vostri padri, i vostri nonni. E poi sapete cosa ha fatto?... Ha riempito quest'isola di cemento, ci ha costruito dei quartieri senza alberi, dei quartieri per voi. Il CEP, lo Zen, Borgonuovo. Ma quello che è peggio, vi ha modificato qui dentro, nella testa. Ecco perché tu adesso trovi giusto che Claudio sia punito, ecco perché ti credi più forte di me, ecco perché credi facendo questo di umiliarmi davanti ai tuoi compagni. Ma tu non sei più forte di me, no, lo sai cosa sei tu, eh? Tu sei soltanto più vigliacco. Perché ci vuole più coraggio ad essere un "sette carati", con un padre ammazzato ed un fratello in prigione, che essere uno come te. (Marco Terzi, [alla classe e poi a Natale])
- Iu sugnu cattivo, professore, sugnu malacarne. Iu ci nascivu cu sta rabbia rintra, e nun c'è nienti i fari. Chistu è u miu destinu... Cu nasci tunnu, nun po' morriri quadratu. (Pietro, [al professore])
- A volte vorrei tornare indietro, a quando ero picciridda. Tante cose non le capivo. E forse era meglio così. Quando mi mettevo le scarpe coi tacchi, mamma, papà, i miei frati, ridevano, mi applaudivano "bravo, bravo", l'attore da casa. Era bello allora. Quasi tutte le notti sogno che una mattina mi sveglio e mi ritrovo vecchio, coi capelli bianchi bianchi, con le rughe, le vene, un semaforo spento. Vedi, forse allora, potrei essere come tutti gli altri. Non è che sono una vera donna che posso dire... fare dei figli... Neanche un uomo e dire domani mi sposo. Io nun sugnu né canni né pesci, io sono Mery, Mery per sempre. (Mery, [al professore])
Dialoghi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Natale: Come ti chiami?
Claudio: Claudio.
Natale: Non te la fai la barba, Claudia?
Matteo: Claudia, dove l'hai messa la pelliccia di pelle di topo, non la trovo più! - Marco Terzi: Ma tu solo minchia sai dire!?
Natale: Sì, solo minchia so dire, minchia! - Mery: Io non mi chiamo Mario, mi chiamo Mery. Mery come Marilyn.
Pietro: E di cognome tirapompini e sucaminchia! - Agente Turris: Che cazzo grida? Si sente a casa tua che grida? Lei qui non può gridare e lo sa perché non può gridare?
Marco Terzi: E perché?
Agente Turris: Perché i ragazzi stanno riposando. Dormono... sognano. Ha capito?! Dormono! - Natale: U spione 'ca unnu vuliemu.
Marco Terzi: Guarda che decido io chi entra o chi non entra in questa classe, se non ti dispiace.
Natale: Ma qui nessuno di noi lo vuole.
Marco Terzi: È vero?... Sentite ragazzi, Claudio ha fatto quello che doveva fare. C'è stato costretto. Allora sentiamo, secondo voi cosa doveva fare, farsi violentare e starsene zitto, eh?... Vi ho fatto una domanda, mi volete rispondere?
Natale: Doveva farsi rispettare se non voleva starci.
Marco Terzi: E come? A Carmelo gli hanno addirittura trovato un coltello in tasca.
Natale: Mio padre diceva sempre: "Meglio crepare che tradire".
Marco Terzi: Tuo padre era un mafioso.
Natale: E allora, ah? C'hai qualcosa da dire con la mafia? La mafia è bene, la mafia è giusta... Mafia. Mafia.
Marco Terzi: Smettila, Natale.
Tutti i ragazzi: Mafia. Mafia. Mafia. Mafia...
Marco Terzi: Basta! [rivolto a Natale] Loro fanno così solo perché hanno paura di te.
Natale: Per rispetto, e fanno bene.
Voci correlate
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