Michael Novak

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Michael Novak nel 2004

Michael Novak (1933 – 2017), filosofo statunitense.

Citazioni di Michael Novak[modifica]

  • Se si appanna la luce della verità si rischia di perdere l'idea su cui sono basate le istituzioni della libertà stessa. (da Benessere ed efficienza)
  • La libertà o è morale o è niente. (da Benessere ed efficienza)
  • Un governo sarà giusto e prezioso se non oltrepassa i propri confini. Esso, in quanto apparato, si mostra necessario solo se il suo fine è quello di garantire i nostri diritti [...] Permettere, o peggio, favorire che i governanti dirigano le nostre vite, oltre ad essere un tragico errore, rappresenterebbe un'abdicazione della responsabilità personale e comunitaria. (dall'introduzione a Matteo De Girolamo, Da Sturzo a Novak, Edizioni Dehoniane, Bologna, 2001)
  • L'uomo è nato per creare. La vocazione umana è di immaginare, inventare, osare nuove imprese. (da Dove va il capitalismo italiano?)
  • La mente umana è la causa della ricchezza delle nazioni. Ecco perché il termine "capitalismo" trova giusto fondamento nella sua radice latina: caput, la fonte della ricchezza delle nazioni. (da Dove va il capitalismo italiano?)

L'etica cattolica e lo spirito del capitalismo[modifica]

  • Nella democrazia la tirannia della maggioranza non è meno pericolosa per le minoranze e per gli individui di quanto lo sia quella di un singolo dittatore. Una democrazia incontrollata, mal gestita, indisciplinata e non limitata da meccanismi posti a difesa dei diritti individuali è un male.
  • La libera cooperazione necessaria alle istituzioni capitalistiche non riesce a porre le proprie radici su un terreno reso friabile dalla disonestà.
  • Il capitalismo di per sé, non essendo né una religione né una filosofia, non ha come fine il Regno di Dio. Suo scopo non è nutrire le anime, diffondere una filosofia né uno stile di vita. Eppure, al contrario di quanto avviene nelle società socialiste o in quelle tradizionali, le sue istituzioni contribuiscono ad innalzare la moralità della popolazione e favoriscono lo sviluppo di alcuni comportamenti morali. Sino a un certo punto dunque, il capitalismo si presenta non come un mero insieme di tecniche prive di anima ma come una scelta di vita.
  • Nella sfera economica in particolare, ma non solo in essa, i cittadini non devono indietreggiare o attendere che siano gli "altri" o lo Stato a fornire i beni e i servizi necessari al miglioramento delle condizioni di vita, ma devono mettere in atto le proprie facoltà di analisi, comprensione e organizzazione per raggiungere da soli gli obiettivi voluti.
  • La vera forza del morale del capitalismo sta nella sua capacità di promuovere la creatività umana.
  • È in nostro potere creare e diffondere nuovo benessere: noi stessi – noi uomini – siamo la prima fonte della ricchezza delle nazioni. La creatività umana è la prima risorsa donataci dalla natura: rimuovere la repressione istituzionale che la opprime è l'immane compito a cui ci invita l'etica cattolica.

L'impresa come vocazione[modifica]

  • Per la propria logica interna e per la spinta morale richiesta, fare impresa richiede una condotta morale; e, non sempre, ma in molti casi, le violazioni di questa logica conducono alla disgrazia personale e al fallimento dell'impresa.
  • Fare impresa è una vocazione esigente, e non si è bravi solo per il fatto di essere del ramo, e neanche per il solo fatto di riuscire a guadagnare tanto [...] Avere una buona annata in termini finanziari è già difficile; avere una buona annata realizzando nel contempo la propria vocazione significa ottenere risultati molto più gratificanti.
  • Il sistema imperniato sulla libertà è in qualche modo il meno stabile fra tutti i regimi; dipende dalla fedeltà ad alcune idee chiave. Ciascuna generazione in ogni momento può rinunciare alla libertà, perderla, respingerla al mittente.
  • La nostra dignità di persone deriva dalla nostra capacità di riflettere e di scegliere, cioè dalla nostra capacità di autodeterminazione e dal fatto che quindi siamo responsabili della nostra sorte. Quando si parla di dignità umana, ci si riferisce a questa responsabilità di decidere autonomamente.
  • La felicità non è un'emozione. Non è un sentimento. È una pratica – la pratica dell'eccellenza nell'azione. La gente davvero capace negli affari (come in altre attività impegnative) la gusta spesso.
  • Forse nessuna attrice è mai stata tanto soddisfatta di un'esibizione che le ha procurato una standing ovation quanto un imprenditore soddisfatto di ciò che ha saputo realizzare.

Bibliografia[modifica]

  • Michael Novak, Dove va il capitalismo italiano?, in Qualeimpresa, giugno 1989.
  • Michael Novak, Benessere ed efficienza. Il problema morale del capitalismo, in Studi sociali, n.° 1, 1993.
  • Michael Novak, L'etica cattolica e lo spirito del capitalismo, traduzione di Marco Lunari, Edizioni di Comunità, Milano 1994.
  • Michael Novak, L'impresa come vocazione, a cura di Flavio Felice, Rubbettino Editore, Soveria Mannelli, 2000.

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