Michel Houellebecq

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Michel Houellebecq, 2008

Michel Houellebecq, pseudonimo di Michel Thomas (1958 – vivente), scrittore, regista e sceneggiatore francese.

Citazioni di Michel Houellebecq[modifica]

  • È irritante dover vivere in un'epoca di mediocri; soprattutto quando ci si sente incapaci di alzare il livello.[1]
  • È nel rapporto con gli altri che si prende coscienza di sé: ed è proprio questo a rendere insopportabile il rapporto con gli altri.[2]
  • Giovinezza, bellezza, forza: i criteri dell'amore fisico sono esattamente gli stessi del nazismo.[3]
  • L'infelicità raggiunge il suo livello massimo solo quando intravediamo, sufficientemente prossima, la possibilità pratica della felicità.[3]
  • La nostalgia non è un sentimento estetico, e non è neanche legata al ricordo della felicità [...] il passato è sempre bello, lo è anche il futuro. A far male è solo il presente, che portiamo con noi come un ascesso di sofferenza che ci accompagna tra due infiniti di quieta felicità.[4]
  • Vivere senza leggere è pericoloso, ci si deve accontentare della vita, e questo comporta notevoli rischi.[5]

Estensione del dominio della lotta[modifica]

  • In situazione economica perfettamente liberale, c'è chi accumula fortune considerevoli; altri marciscono nella disoccupazione e nella miseria. In situazione sessuale perfettamente liberale, c'è chi ha una vita erotica varia ed eccitante; altri sono ridotti alla masturbazione e alla solitudine. Il liberalismo economico è l'estensione del dominio della lotta. [...] Altrettanto, il liberalismo sessuale è l'estensione del dominio della lotta, la sua estensione a tutte le età della vita e a tutte le classi della società. (p. 98)
  • In genere da una donna in analisi è impossibile cavare alcunché. Come ho avuto modo di constatare più volte, le sventurate che cadono in mano agli psicanalisti diventano definitivamente e letteralmente inutilizzabili. Questa conseguenza non va considerata come un effetto secondario della psicanalisi, bensì come il suo scopo principale. Con l'alibi della ricostruzione dell'io, in realtà gli psicanalisti procedono a una scandalosa demolizione dell'essere umano. Innocenza, generosità, purezza... tutto ciò viene rapidamente triturato dalle loro rozze mani. Gli psicanalisti, pinguamente remunerati, supponenti e stupidi, annientano definitivamente nei loro cosiddetti pazienti qualunque attitudine all'amore, sia mentale che fisico; in pratica si comportano da veri e propri nemici dell'umanità. Spietata scuola di egoismo, la psicanalisi sfrutta con agghiacciante cinismo le brave figliole un po' smarrite e le trasforma in ignobili bagasce dall'egocentrismo delirante, incapaci di suscitare altro che un legittimo disgusto. In nessun caso bisogna accordare la minima fiducia a una donna che sia passata per le mani degli psicanalisti. Meschinità, egoismo, arrogante ottusità, completa assenza di senso morale, cronica incapacità di amare: ecco il ritratto esaustivo di una donna "analizzata". Véronique, va detto, corrispondeva punto per punto a questa descrizione. L'ho amata quanto più ho potuto – il che significa parecchio amore. (pp. 100-101)
  • Lo informo che sono in depressione; lui accusa il colpo, poi si riprende. Da questo punto il dialogo si snoda in una simpatica chiacchierata di mezz'oretta, ma io so che da ora in poi tra me e lui ci sarà una specie di muro invisibile. Non mi considererà mai più come un suo pari. (p. 134)

Le particelle elementari[modifica]

Incipit[modifica]

Questo libro è innanzitutto la storia di un uomo, di un uomo che passò la maggior parte della propria vita in Europa occidentale nella seconda metà del Ventesimo Secolo. Perlopiù solo, egli intrattenne tuttavia rapporti saltuari con gli altri uomini. Visse in un'epoca infelice e travagliata.[6]

Citazioni[modifica]

  • L'eternità dell'infanzia è un'eternità breve, ma lui ancora non lo sa; il paesaggio scorre.
  • Egli stimava tutt'altro che arbitrario l'uso che i nazisti avevano fatto del pensiero di Nietzsche: negando la compassione, situandosi al di là della legge morale, instaurando il desiderio e il regno del desiderio, il pensiero di Nietzsche, secondo lui, portava inevitabilmente al nazismo.
  • Per l'occidentale contemporaneo, anche quando gode di buona salute, il pensiero della morte costituisce una sorta di rumore di fondo che si insinua nel suo cervello man mano che progetti e desideri vanno sfumando. Con l'andar del tempo, la presenza di tale rumore si fa sempre più invadente; la si può paragonare a un brusio sordo, talvolta accompagnato da uno schianto. In altri tempi, il rumore di fondo era costituito dall'attesa del regno del Signore; oggi è costituito dall'attesa della morte. Così è.
  • Fa un certo effetto osservare come spesso tale liberazione sessuale venisse presentata sotto forma di ideale collettivo mentre in realtà si trattava di un nuovo stadio dell'ascesa storica dell'individualismo. Coppia e famiglia rappresentavano l'ultima isola di comunismo primitivo in seno alla società liberale. La liberazione sessuale ebbe come effetto la distruzione di queste comunità intermedie, le ultime a separare l'individuo dal mercato. Un processo di distruzione che continua oggigiorno.
  • Accettare l'ideologia del cambiamento continuo significa accettare che la vita di un uomo sia strettamente ridotta alla sua esistenza individuale, e che le generazioni passate e future non abbiano più alcuna importanza ai suoi occhi. È così che viviamo; e oggi per un uomo avere un figlio non ha più alcun senso.
  • Una bugia è utile quando permette di trasformare la realtà, pensò; ma quando la trasformazione fallisce non resta più che la bugia, l'amarezza e la coscienza della bugia.
  • In realtà si cerca sempre di minimizzare la sofferenza.

Explicit[modifica]

Nel momento in cui i suoi ultimi rappresentanti sono sul punto di estinguersi, riteniamo dunque legittimo rendere all'umanità quest'ultimo omaggio; omaggio che, anch'esso, finirà cancellato e perso nelle sabbie del tempo; è tuttavia necessario che tale omaggio, una volta almeno, venga reso. Questo libro è dedicato all'uomo.

Incipit di alcune opere[modifica]

La carta e il territorio[modifica]

Jeff Koons si alzava dalla sua sedia, le braccia protese in uno slancio di entusiasmo. Seduto di fronte a lui su un divano di pelle bianca parzialmente ricoperto di un tessuto di seta, un po' incurvato, Damien Hirst sembrava sul punto di formulare un'obiezione; il volto rubicondo aveva un'aria cupa. Entrambi indossavano un abito nero — quello di Koons, a righe sottili — una camicia bianca e una cravatta nera. Fra i due uomini, sul tavolo basso, era posato un cestino di frutta candita cui né l'uno né l'altro prestavano attenzione; Hirst beveva una Budweiser Light.

Piattaforma nel centro del mondo[modifica]

Mio padre è morto un anno fa. Io non credo alla teoria secondo cui si diventa veramente adulti solo alla morte di genitori; veramente adulti non lo si diventa mai.

Sottomissione[modifica]

Per tutti gli anni della mia triste giovinezza, Huysmans è stato per me un compagno, un amico fedele; non ho mai dubitato di lui, non sono mai stato tentato di abbandonarlo o di orientarmi verso un altro soggetto; poi, in un pomeriggio di giugno del 2007, dopo aver aspettato molto, dopo aver tergiversato a lungo, anche un po' più di quanto fosse accettabile, discussi davanti alla commissione dell'Università Parigi IV-Sorbona la mia tesi di dottorato: Joris-Karl Huysmans, o l'uscita dal tunnel. Già l'indomani mattina (o forse la sera stessa, non saprei, la sera della mia tesi fu solitaria, e molto etilica), capii che una parte della mia vita si era appena conclusa, e che probabilmente era quella migliore.

Note[modifica]

  1. Da In presenza di Schopenhauer.
  2. Da Piattaforma nel centro del mondo, p. 77.
  3. a b Da La possibilità di un'isola.
  4. Da Sottomissione.
  5. Da Piattaforma nel centro del mondo, p. 79-80.
  6. Incipit del "Prologo". L'incipit vero e proprio è invece "Il 1° luglio 1998 cadeva di mercoledì".

Bibliografia[modifica]

  • Michel Houellebecq, Estensione del dominio della lotta, traduzione di Sergio Claudio Perroni, Bompiani, 2009.
  • Michel Houellebecq, In presenza di Schopenhauer, traduzione di Vincenzo Vega, La nave di Teseo, Milano, 2017.
  • Michel Houellebecq, Le particelle elementari (1998), traduzione di Sergio Claudio Perroni, Bompiani, 2005. ISBN 8845244571
  • Michel Houellebecq, Piattaforma nel centro del mondo (2001), traduzione di Sergio Claudio Perroni, Bompiani, 2004. ISBN 8845254070
  • Michel Houellebecq, La possibilità di un'isola (2005), traduzione di Fabrizio Ascari, Bompiani, 2007. ISBN 9788845258695
  • Michel Houellebecq, La carta e il territorio, traduzione di Fabrizio Ascari, Bompiani, 2010. ISBN 9788845265815
  • Michel Houellebecq, Sottomissione, traduzione di Vincenzo Vega, Bompiani, 2015. ISBN 9788845278709

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