Michelangelo Buonarroti il Giovane
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Michelangelo Buonarroti il giovane (1568 – 1642), scrittore italiano, nipote del più famoso omonimo.
- [...] Fu nobil cavaliere ardito e forte,
e fu chiamato il Sir della Vitella;
perch'una volta tolse dalla morte,
esposta al sacrificio, una donzella,
e'n sua vece candur fece a tal sorte
una giovenca oltr'a misura bella,
onde la giovinetta liberata
d'un cortese regalo a lui fu grata:
Del bel vermiglio a liste d'oro,
rigato a foggia d'angoli e di squadre,
onde, lei posta a quel crudel martoro,
l'avean discinta le spietate squadre;
poi, liberata, resole da loro,
ne fece dono a lui, che più che padre
le diè la vita; ed ei ne fè la 'nsegna
che portò poi sua stirpe illustre e degna.
Filli avea nome la donzella chiara,
che fu da lui poi sino a morte amata;
e perché ell'era di bellezza rara,
da lui con pompa celeste sposata,
et ognor da lui detta Filli cara,
Filli mia bella, Filli desiata,
diè cagion che 'l suo sangue e non è baja,
si disse Fillicara, or Fillicaja.
Questi dalle rovine miserande
alzò un palazzo bello e signorile,
che da' posteri poi fatto è più grande,
né dei regii palazzi dissimile,
dove si sguazza, e mangia altro che ghiande,
e d'un buon vino vi beon le pile;
e, in memoria del caso di Figline,
vi si fan gattafure senza fine. (da l'Ajone, 1623)
Se 'l crin di stelle inghirlandato, e 'l manto
Sparso di lune, se la verga aurata
Oggi non mi palesa, è perche tanto
Vissuta sono a gli occhi altrui celata.
Ma chiara esser vi dee la fama, e 'l vanto
Del mio nome: io son pur Fesola Fata,
Quella da cui Fiesole ancor si dice
Quest'alma villa, già Città felice.
Bibliografia
[modifica]- Michelangelo Buonarroti il giovane, La tancia, Editore Landini, 1638.
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