Michele Padovano

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Michele Padovano (2008)

Michele Padovano (1966 – vivente), dirigente sportivo ed ex calciatore italiano.

Citazioni di Michele Padovano[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

"Ho alzato la Coppa ma adesso nessuno mi risponde al telefono"

Intervista di Maurizio Crosetti, la Repubblica, 29 maggio 2017.

  • Dopo quell'accusa di droga, accusa a un innocente, per il calcio è come se fossi un lebbroso [...]
  • Non penso quasi mai a quelle notti del '96 contro Real Madrid e Ajax [in UEFA Champions League], quando segnai il secondo gol agli spagnoli nei quarti, eliminandoli, e poi la finale a Roma: uno dei rigori lo misi dentro io con Ferrara, Pessotto e Jugovic. Non ci penso perché la vita mi ha tolto tutto, compresi i ricordi più belli. Ma rifarei ogni cosa, anche se sono stato ingenuo e ho conosciuto gli sciacalli.
  • Il calcio è garantista solo a parole. [...] chiedo solo di lavorare, di poter restare nel mio mondo dove quasi tutti mi hanno sbattuto la porta in faccia. Ho chiamato i compagni di un tempo a uno a uno, compresi quelli che oggi fanno gli allenatori e gli opinionisti e con i quali eravamo come fratelli: o non rispondono oppure prendono tempo, dicono di non poter fare niente quando basterebbe una parola. [...] Poi, se devo dire, oggi non vedo grande meritocrazia, le amicizie e le relazioni valgono più della competenza, ci sono dirigenti pagati con i soldi dello sponsor che hanno portato loro. Poi, però, costruire squadre è un'altra faccenda. Se non fossi stato un calciatore, forse adesso sarebbe più facile guadagnarmi un'altra occasione.
  • Sul campetto in terra battuta, le squadre le facevamo io e Bonny, il mio compagno di cella, finivamo sempre distrutti ma soddisfatti. Col pallone, un paio di marocchini non erano neanche male. In galera ho conosciuto uomini degni di questo nome, mentre nel calcio il più pulito ha la rogna.

L'ex attaccante della Juve Padovano assolto dopo 17 anni: "Ho subito il pregiudizio di tutti"

Intervista di Ermes Antonucci, ilfoglio.it, 1º febbraio 2023.

  • Io e la mia famiglia abbiamo smesso di piangere poco fa, perché era una notizia che aspettavamo da tempo. Dopo 17 anni finalmente abbiamo rivisto la luce. E le assicuro che 17 anni, sapendoti innocente, sono tanti.
  • Venni arrestato il 10 maggio 2006. Un arresto in flagranza, con tre macchine della polizia, nove persone, le manette ai polsi. In quel frangente sinceramente pensai di essere su Scherzi a parte.
  • A livello sociale ho percepito il pregiudizio di tutti, ma sono sempre stato molto fermo nei miei atteggiamenti e consapevole del fatto che ero innocente. [...]. Mi sono sempre di più avvicinato ai valori quelli veri e sinceri della vita. Non ho più voglia di rapporti superficiali e leggeri. Purtroppo ho perso mio padre, che proprio in quell'occasione si ammalò di tumore ed è morto un anno e mezzo dopo. Sicuramente la "botta" di avere un figlio che viene trattato come un trafficante di droga non lo ha aiutato.
  • La mia carriera è stata distrutta. All'epoca avevo molte proprietà, un lavoro che mi permetteva di essere in rampa di lancio per una carriera importante da dirigente. Ma quando ti succede una cosa del genere ti voltano tutti le spalle. Non colpevolizzo nessuno, anche se io nei confronti di un mio ex collega mi sarei comportato diversamente. È andata così, da oggi mi devo riprendere in mano ciò che mi è stato tolto con tanta forza.
  • Provo tanta amarezza, perché era una falsità sotto tutti i punti di vista, come poi è emerso anche a livello processuale. Non c'entravo niente io, figuriamoci Vialli. Lui poi è stato uno dei pochissimi a starmi sempre vicino durante questa vicenda giudiziaria. Di Gianluca ho un ricordo meraviglioso e non c'è giorno in cui io non gli dedichi un pensiero.

Citazioni su Michele Padovano[modifica]

  • È stato un gran centravanti, Michele Padovano. Scaltro, brevilineo, cattivo. Cresciuto in una barriera operaia tenuta sempre dentro, nel profondo. I giocatori della Juve al campo d'allenamento potevano parcheggiare solo automobili Fiat? Ok, lui fermava la sua Bmw più distante e arrivava a piedi. Un tipo così. (Maurizio Crosetti)

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