Milly Carlucci
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Milly Carlucci, all'anagrafe Camilla Patrizia Carlucci (1954 – vivente), conduttrice televisiva ed ex attrice italiana.
Intervista di Mario Manca, vanityfair.it, 20 giugno 2019.
- [Sul pattinaggio] Era uno sport che facevo perché i miei pensavano che fosse importante non solo per la salute, ma anche per la mia formazione morale e intellettuale. Ero molto timida e pensavano che il pattinaggio mi avrebbe aiutato a uscire fuori dalla mia buccia, dalla mia corazza: è ovvio che non ti fa superare il tuo essere riservata, ma può senz'altro suggerirti in che maniera gestire questo lato di te. Superare lo shock di trovarti sola in mezzo a una pista a intrattenere una giuria e un pubblico è stato l'inizio di quello che poi è stato il mio lavoro.
- Essere il capo-progetto di un programma importante significa riuscire a riassumere le emozioni di tutti e di valorizzare [...] i fuoriclasse, che non devono assolutamente essere conformati agli altri. Bisogna saper cogliere idee e spunti anche se sono lontanissimi rispetto a quelle che hai tu.
- Ho cantato perché all'epoca alle ragazze che facevano tv era richiesto cantare e ballare. Io l'ho fatto sapendo di non essere né Mina né Liza Minnelli: con certi doni ci devi nascere e io quello non ce l'avevo. Non mi ha procurato tristezza non averlo, il mio talento era solo in un'altra direzione.
- Non mi sono mai veramente piaciuta, non ero il tipo di ragazza né ora sono il tipo di donna che si guarda allo specchio e si dice quanto è bella. I tempi mi erano contrari: a quel tempo andava di moda Twiggy, il petto scavato e le spalle in avanti. Quando sei adolescente guardi i giornali e ti senti bello o brutto a seconda di quello che riflette la moda. Il mio imprinting era negativo, ero proprio l'opposto della moda, io. Non ho proprio ammirazione di me stessa, non l'ho mai avuta e mai l'avrò ma, a essere sincera, non me lo domando nemmeno. Ho capito l'importanza della salute perché, dopo tanti infortuni, problemi e operazioni, volevo essere al meglio. Me lo disse il medico che mi operò alla schiena: per tutta la tua vita dovrai essere in forma strepitosa per non avere più dolori, e così ho fatto. Sono attenta alla dieta e alla ginnastica per andare avanti come un treno.
- [Sul suo essere perfezionista e sempre sorridente] Non si tratta di essere perfezionisti, ma del bisogno di essere un punto di riferimento, soprattutto quando sei al timone di un programma di Raiuno con un certo budget e centinaia di persone che ci lavorano. Non posso essere ondivaga e fare la matta, ma devo tenere ben salda la barriera. Se ho dei problemi li nascondo perché non riguardano il gruppo e il prodotto lo devi consegnare all'azienda.
- Vengo da una famiglia di professionisti che era abituata a pensare alle carriere concrete: io, invece, ho scelto un lavoro imprevedibile dove gioca un ruolo fondamentale anche la fortuna. Devi essere la persona giusta al momento giusto e, per questo, non smetto mai di baciare terra e di ringraziare la buona stella.
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