Mozi
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Mozi (墨子S, Mòzǐ, latinizzato in Micius; 479 a.C. – 381 a.C.), filosofo cinese.
Citazioni di Mozi
[modifica]- Colui che per dolo o per necessità ha rubato frutti, polli, maiali o cavalli di un altro, riceverà il nome di ladro e brigante! Con quale nome verrà qualificato colui che per necessità o per astuzia si sentirà padrone di un feudo che non gli appartiene? Chi uccide un uomo è un assassino per un atto, chi ne uccide dieci, sarà dieci volte assassino, e chi ne avrà uccisi cento sarà cento volte assassino. Un principe conquistatore è quindi assassino per tante volte quanti uomini avrà ucciso. E questo non gli impedisce di provare ammirazione per se stesso né di trovare ammiratori. Quale perversione del senso morale! Sarebbe come dire che il male, moltiplicato all'infinito diventa un bene. Sarebbe come dire che un punto nero moltiplicato all'infinito si trasforma in una superficie bianca![1]
- L'esaltazione del virtuoso è alla base del governo.[2]
- Siate parsimoniosi. Non cantate in vita e non piangete in morte.[3]
Note
[modifica]- ↑ Citato in Claude Larre, Lo spirito della cultura cinese, a cura di Fabrizia Berera, traduzione di Maria Pedrone e Fabrizia Berera, Jaca Book, Milano, 2007, p. 53. ISBN 978-88-16-40702-2
- ↑ Citato in AA.VV., Il libro della politica, traduzione di Sonia Sferzi, Gribaudo, Milano, 2018, p. 33. ISBN 9788858019429
- ↑ Citato in Elias Canetti, La tortura delle mosche, traduzione di Renata Colorni, Adelphi, Milano, 2018. ISBN 9788845979668