Nino Di Matteo
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Nino Di Matteo, all'anagrafe Antonino Di Matteo (1961 – vivente), magistrato italiano.
Citazioni di Nino Di Matteo
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- L'indagine Sistemi Criminali è confluita quasi per intero in questa [la Trattativa Stato-mafia]. Dei 150 faldoni che la costituiscono, molti faldoni sono quelli della vecchia indagine Sistemi criminali. Abbiamo ritenuto, tuttavia, che lo stadio attuale raggiunto dalle investigazioni consenta di portare a processo i 12 indagati che abbiamo indicato, per i quali chiediamo il rinvio a giudizio.[1]
- [Sull'ipotesi che vadano a processo sia mafiosi che esponenti delle istituzioni] Penso sia la dimostrazione che certe fasi della storia del potere criminale in Italia sono più complesse di quanto si pensi, e che Cosa nostra abbia spesso agito in sinergia con esponenti delle istituzioni o di organizzazioni criminali di tipo diverso, come quelle massoniche.[1]
- Nonostante in una sentenza definitiva ci sia scritto che Silvio Berlusconi ha mantenuto e rispettato almeno dal 1974 al 1992 quei patti stipulati con Cosa Nostra grazie all'intermediazione di Dell'Utri ancora oggi questa persona esercita un ruolo assolutamente importante e assume ruolo decisivi nella politica nazionale anche di stretta attualità.[2]
- [...] è la politica che per tanto tempo ha volutamente ignorato anche delle sentenze definitive della magistratura. Le conclusioni sancite nel processo celebrato a Palermo nei confronti del sette volte presidente del Consiglio Giulio Andreotti e quelle del processo Dell'Utri, che è stato condannato per concorso in associazione mafiosa, sono lì. Dovrebbero essere conosciute da tutti. E la politica le ha ignorate.[3]
Note
[modifica]- ↑ a b Dall'intervista di Luciano Scalettari Di Matteo: ma tra Stato e mafia l'iniziativa fu dei politici, Famiglia Cristiana.it, 6 marzo 2013.
- ↑ Citato in Pm Di Matteo: "Berlusconi ancora decisivo nonostante sentenza Dell’Utri", Il Fatto Quotidiano.it, 4 aprile 2018.
- ↑ Citato in Di Matteo: "Politica ignora volutamente fatti pesanti, come la sentenza su Dell'Utri. Fu intermediario tra Berlusconi e mafiosi", il Fatto Quotidiano.it, 20 febbraio 2020.
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