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Laurell K. Hamilton

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Laurell K. Hamilton nel 2010

Laurell K. Hamilton (1963 – vivente), scrittrice statunitense.

Citazioni di Laurell K. Hamilton

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Intervista a I.H. Magazine

a cura di Alba Petrella, 23 novembre 2005

  • I miei primi quattro libri erano caratterizzati dalla cosiddetta regola 70/30. Questo lo dico a beneficio di coloro che magari pensano di volere iniziare a scrivere: 70% spazzatura e 30% oro. Il fatto è che devi scrivere tutto il 100% per ottenere quel 30% di metallo prezioso, ma quel 70% lo puoi sempre correggere, sistemare. Man mano che ho migliorato la scrittura, si è ridotta notevolmente quella porzione di spazzatura.
  • Non avrei mai pensato che un giorno centinaia e centinaia di persone si sarebbero messe pazientemente in fila, per ore, per avere un autografo. Non pensavo certo che i miei libri avrebbero toccato così profondamente i lettori, che vedono questi personaggi come amici.
  • Nell'editoria americana ho fatto qualcosa senza precedenti: ho iniziato pubblicando paperback e man mano che i libri avevano sempre più successo è stata fatta l'edizione hardback. In America succedeva vent'anni fa che un esordiente venisse pubblicato in edizione economica, per ottenere il consenso del pubblico, per poi passare all'edizione hardback. A me è successo in un'epoca in cui questa prassi era stata già abbandonata.
  • Ho un amico poliziotto e ho assistito alla sua trasformazione, da giovane neo recluta entusiasta all'idea di salvare il mondo, a uomo che, dieci anni dopo, si rende conto che non è possibile. Per quanto ami il tuo lavoro, ci sono dei giorni in cui pensi di non riuscire a salvare neppure te stesso.
  • Scrivere di eros, di sesso, nero su bianco, è una cosa che puoi fare solo con le parole, mentre l'esperienza è ben diversa, perché sono coinvolti tutti i sensi.
  • Devo dire che fin da piccolissima i vampiri sono sempre stati tra i miei mostri preferiti. Mi piacciono anche i mutaforme, però forse il vampiro ha più fascino per via anche dei film che guardavo da bambina.
  • Gli uomini avevano il permesso di dire parolacce, sparare alla gente senza poi provare rimorso, avere rapporti sessuali così come capitava, ed era sempre buon sesso per gli uomini, ma mai per le donne. Trovavo tutto questo molto ingiusto e volevo un personaggio femminile molto duro, anche più duro di quelli maschili. [Riferendosi ad Anita Blake, protagonista di alcuni suoi romanzi]
  • Anita è molto americana e come gli americani, in genere, non ha uno stile molto personale. Anita è come me, prende la prima maglietta che ha nell'armadio e il primo paio di jeans che ha a portata di mano, sempre che non ci si debba vestire un po' eleganti per lavoro.

Serie Anita Blake

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Nodo di sangue

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  • La paura è un legame più forte dell'amore o dell'odio.
  • Talvolta il mondo si rivela peggiore di quanto io desideri sapere o immaginare.
  • Nessuna donna riesce a trovare qualcosa nella propria borsa in meno di dodici minuti. È una legge universale.
  • In una discussione, mettersi a piangere è davvero sleale: l'altro si sente istantaneamente una merda e desidera soltanto che il suo interlocutore smetta di soffrire in quel modo così evidente. Insomma si è disposti a fare qualsiasi cosa perché le lacrime smettano di cadere.
  • La violenza non è mai la risposta.

Butterfly

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Il sangue di cui ero coperta non era mio, quindi era tutto okay. Per giunta era soltanto sangue animale. Se quella notte sei galline e una capra fossero state le uniche perdite, avrei potuto sopportarlo, e gli altri pure. Avevo resuscitato sette cadaveri in una sola notte: un record persino per me.
Entrai nel vialetto di casa mia un quarto d'ora prima dell'alba, col cielo ancora nero e stellato. Troppo stanca per aprire il garage, lasciai fuori la jeep. Era maggio, eppure sembrava aprile. Di solito, a St. Louis, una primavera di soli due giorni separa la fine dell'inverno dall'inizio dell'estate. Un giorno ti si gela il culo, il giorno dopo ci sono più di venticinque gradi. Ma quell'anno c'era stata un'autentica primavera, umida e gentile.

Citazioni

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  • Edward è un assassino dalle ampie vedute; non fa discriminazioni di sesso, né di religione, di razza o di specie. Se qualcuno è pericoloso, Edward lo bracca e lo elimina. È per questo che vive: è un predatore di predatori (p. 11)
  • Se avessi voluto morire, Edward mi avrebbe uccisa, perché capivamo tutti e due che non era di morire che avevamo paura, bensì di vivere (p. 85)
  • Non potevo rinunciare. Non potevo lasciar vincere i mostri, a costo di dover diventare come loro. Se si trattava di arroganza, speravo che Iddio mi perdonasse; oppure, in caso contrario, che mi proteggesse. (p. 420)

Blood Noir

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  • Di solito si parla del dolore come qualcosa di morbido, per analogia con le lacrime, con l'acqua. Invece la vera sofferenza è fuoco e roccia, arde il cuore, schianta l'anima sotto un peso di montagne, annienta: anche se si continua a respirare e a muoversi, si muore. La persona che si era fino a poco prima muore, in un attimo, nello stridere delle lamiere e nell'impatto tra due automobili, scompare, insieme con tutto ciò che è solido e reale, e non ritorna. Il mondo rimane spaccato in eterno, costringendo a camminare sopra una crosta terrestre attraverso cui si può sempre percepire nel sottosuolo la pressione della lava, il calore che brucia e carni, fonde le ossa, avvelena l'aria. Per sopravvivere s'inghiotte quel calore, per non precipitare e per non morire davvero s'inghiotte tutto l'odio, lo si comprime nelle profondità interiori, nella tomba fresca, la quale è tutto ciò che rimane di ciò che si credeva sarebbe stato il mondo.

Incipit di alcune opere

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Polvere alla polvere

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Era il giorno di San Patrizio e l'unica cosa verde che indossavo era una spilla con la scritta TOCCAMI E SEI CARNE MORTA. La notte prima ero andata al lavoro con una camicetta verde, ma una gallina decapitata me l'aveva sporcata tutta di sangue. Larry Kirkland, apprendista risvegliante, aveva lasciato cadere l'animale senza testa, che aveva iniziato a correre per la stanza spruzzandoci di sangue. Quand'ero finalmente riuscita ad afferrare la dannata gallina, la camicetta era ormai rovinata.

Sedotta dalla luna

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Molti cercano una parvenza di eterna giovinezza abbronzandosi sui bordi delle piscine di Los Angeles, ma pochi sono davvero immortali, nonostante gli sforzi di sembrarlo con la chirurgia plastica e l'esercizio fisico.
Doyle era davvero immortale, e lo era da più di mille anni. Mille anni di guerre, omicidi e intrighi politici, che avevano finito per fare di lui un'elegante guardia del corpo. Era disteso su una sedia a sdraio, con quasi niente addosso, e la luce del sole spezzata dall'acqua azzurra baciava il suo corpo in una danza di riflessi che non gli avevo mai visto sulla pelle nera.

Bibliografia

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  • Laurell K. Hamilton, Butterfly, traduzione di Alessandro Zabini, Editrice Nord, 2009. ISBN 8842915947
  • Laurell K. Hamilton, Nodo di sangue, traduzione di Alessandro Zabini, Edizione Nord, 2003. ISBN 8842912794
  • Laurell K. Hamilton, Polvere alla polvere, traduzione di Alessandro Zabini, Editrice Nord, 2005. ISBN 884291374X
  • Laurell K. Hamilton, Sedotta dalla luna, traduzione di Gianluigi Zuddas, Editrice Nord, 2008. ISBN 9788842915805

Altri progetti

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Opere

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