Ocello Lucano
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Ocello, o Occello Lucano (fl. V secolo a.C.), filosofo greco antico.
Citazioni su Ocello Lucano
[modifica]- Delle sue opere ci è rimasta solamente quella: De Natura Universi. In essa l'autore stabilisce l'eternità del mondo, come già abbiam veduto essersi creduto dagli altri Pitagorici ed a somiglianza de' medesimi non esclude egli la dipendenza di questa eterna durata dall'azione di una Mente intelligente, ed ordinatrice della materia secondo le leggi di una sublime armonia.
- Egli credeva Iddio essere l'unico autore dell'armonia, cioè delle leggi, mercé le quali fu ordinata la confusa materia, e disposta ne' corpi; che Iddio sia per eccellenza il principio di quel moto, che fa vivere la natura, e conseguentemente, che in lui ci debba essere una somma intelligenza, la quale ed abbia regolato quel moto, ed abbia tanto maravigliosamente disposte tutte le mondane leggi.
- Venendo poi il nostro Filosofo a discorrere intorno allo proprietà de' varj enti, che compongono la geometrica catena di quest'universo, si smarrisce dietro quelle metafisiche sottigliezze, che furono sempre proprie di coloro, che pretesero di leggere il sistema della Natura ne' lor proprj cervelli, e non già ne' caratteri, che la luce de' fenomeni[1] ne palesava. Quindi que' tenebrosi discorsi di Ocello intorno alle forme, che sussistono anche dopo distrutti i corpi: e come da esse immateriali nascano poi il fuoco, l'acqua, e gli altri elementi. Quindi quel pungentissimo spinajo, in cui avvolge le proprietà de' corpi colle tante divisioni ipotetiche, e per niente appoggiate all'esperienza; e quindi quella tenebrosa notte di mal formate, ed indigeste nozioni intorno alla natura, nella quale rimane avvolto e spento anche qualche passaggiero lume, che pur vi scintilla, intorno all'utilità del metodo d'induzione.
Note
[modifica]- ↑ Nel testo "fenonemi"
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